Strage silenziosa tra Lazio e Campania: il virus West Nile uccide 5 persone, scatta l’allerta
- Postato il 31 luglio 2025
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Aumentano i casi di West Nile, con nuovi decessi e contagi. Autorità sanitarie invitano a prevenzione, sorveglianza e test sui donatori
Salgono a sette le vittime del virus West Nile registrate in Italia dall’inizio dell’anno, con un aumento significativo dei casi in Campania e Lazio. Negli ultimi giorni, si sono registrati tre nuovi decessi in Campania, di cui uno a Trentola Ducenta, e un altro a Latina, nel Lazio. Le autorità sanitarie lanciano un appello a rafforzare la sorveglianza e intensificare le misure di prevenzione.
L’allerta riguarda anche il settore trasfusionale. Il Centro Nazionale Sangue (CNS) ha imposto test specifici per il virus West Nile su tutti i donatori che abbiano soggiornato almeno una notte nelle aree a rischio, evitando così la sospensione temporanea di 28 giorni della donazione.
La circolazione del virus è stata confermata anche in regioni come Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto, sottolineando la necessità di mantenere alta l’attenzione e di intensificare le misure di controllo e prevenzione su tutto il territorio nazionale.
Cresce il bilancio delle vittime in Campania e Lazio
Un uomo di 68 anni originario di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, è deceduto ieri sera presso l’ospedale di Aversa, diventando la terza vittima accertata del virus West Nile in Campania. Questo caso si aggiunge alla morte di un 80enne di Maddaloni, ricoverato nello stesso nosocomio, anch’egli con gravi patologie pregresse. Inoltre, un uomo di 74 anni, nato a Pomigliano d’Arco, è spirato lo scorso venerdì all’Ospedale del Mare di Napoli dopo essere stato ricoverato d’urgenza per emorragia digestiva, con successivo aggravamento dovuto a febbre, stato confusionale e insufficienza renale.

Nel Lazio, si è registrato il terzo decesso: un 86enne di Latina, tra i primi casi di infezione, con diverse comorbidità, è morto proprio questa mattina. A confermare la gravità della situazione è un paziente di 77 anni, sottoposto a trapianto cardiaco e affetto da patologie croniche, attualmente ricoverato all’Istituto Malattie Infettive Spallanzani di Roma. L’uomo, residente in provincia di Latina, aveva soggiornato recentemente a Baia Domizia (Caserta), dove sono stati confermati numerosi casi di infezione.
Il virus West Nile è un’infezione trasmessa principalmente dalle zanzare del genere Culex pipiens, che si infettano pungendo uccelli selvatici, loro ospiti principali. Le zanzare possono poi trasmettere il virus anche all’uomo e al cavallo, considerati ospiti accidentali. È importante sottolineare che non si tratta della zanzara tigre, bensì della zanzara comune notturna, attiva dal tramonto all’alba. Altre vie di trasmissione, più rare, includono trasfusioni di sangue, trapianti di organi e, in casi estremi, infezioni congenite tramite latte materno.
La maggior parte dei contagiati non sviluppa sintomi evidenti. Circa il 20% presenta disturbi lievi come febbre, cefalea, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e rash cutaneo, con una durata che varia da pochi giorni a qualche settimana. I bambini manifestano generalmente una febbre lieve, mentre i giovani possono avere febbre alta, arrossamento oculare e dolori muscolari. Nei soggetti anziani o con sistema immunitario compromesso, i sintomi possono essere severi: meno dell’1% sviluppa forme gravi con febbre alta, cefalea intensa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi visivi, convulsioni, paralisi e coma. Gli effetti neurologici possono risultare permanenti.
Il clima e i cambiamenti ambientali stanno influenzando la diffusione del virus e aggravando le condizioni di pazienti con malattie autoimmuni e reumatologiche. Inoltre, l’inquinamento atmosferico può intervenire attraverso meccanismi epigenetici, attivando geni che inducono infiammazione e autoimmunità.
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