Stop alle bollette pesanti: La riforma IMU e TARI che alleggerisce le tue tasche

  • Postato il 13 agosto 2025
  • Economia
  • Di Blitz
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Riforma IMU e Tari, adesso puoi dire addio alle bollette pesanti: cosa cambia con le nuove regole e cosa devi controllare.

La recente riforma fiscale introduce importanti novità anche per i tributi locali, offrendo un concreto sollievo a imprese in difficoltà economica.

La possibilità di rateizzare e, in alcuni casi, ottenere sconti sui pagamenti di IMU e TARI rappresenta un significativo passo avanti nella gestione delle pendenze tributarie a livello locale. Tuttavia, l’effettiva operatività di queste misure resta subordinata all’emanazione dei decreti attuativi, attesi entro il 29 agosto 2026.

La riforma fiscale e l’impatto sui tributi locali

Con l’approvazione definitiva della legge delega dello scorso 5 agosto, la disciplina relativa alla riscossione dei tributi da parte di Comuni, Province e Regioni si arricchisce di nuovi strumenti destinati a favorire le aziende in crisi. L’elemento innovativo riguarda principalmente la possibilità per le imprese di accedere a piani di rateazione e a riduzioni parziali dei debiti tributari locali, tra cui IMU, TARI e TOSAP. Questa misura si applica esclusivamente alle imprese che versano in condizioni di difficoltà economica e che avviano procedure di composizione della crisi secondo quanto previsto dal Codice della crisi di impresa.

Tale codice, che ha sostituito la vecchia Legge fallimentare, includeva già la possibilità di dilazionare i debiti tributari erariali, ma ora la novità più rilevante è l’estensione di tali benefici anche ai tributi locali. Finora, la giurisprudenza aveva escluso i debiti verso enti locali dai benefici previsti dal Codice della crisi di impresa, limitando la possibilità di rateazione o riduzione ai soli tributi erariali come IRAP, IRES, IRPEF e IVA. La riforma supera questo limite storico, consentendo finalmente a Comuni, Province e Regioni di negoziare con le imprese piani di pagamento dilazionati o accordi per una riduzione parziale del debito.

Questa apertura rappresenta un cambiamento significativo nel rapporto tra enti locali e contribuenti in difficoltà, poiché permette di evitare procedure esecutive come pignoramenti e sequestri, favorendo invece soluzioni concordate che garantiscono, almeno in parte, il recupero delle somme dovute. Nonostante le potenzialità della riforma, la norma non è ancora operativa nella pratica. Attualmente è contenuta nella legge delega e per diventare pienamente efficace necessita dell’emanazione di decreti attuativi che definiranno requisiti, limiti e modalità di accesso alle procedure di dilazione e riduzione dei tributi locali.

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Cosa cambia con la riforma per IMU e Tari – Blitzquotidiano.it

Il Governo dispone di tempo fino al 29 agosto 2026 per adottare questi decreti, con la possibilità di ulteriori due anni per eventuali integrazioni o modifiche. Solo dopo questa fase normativa, le imprese in crisi potranno concretamente beneficiare di questi strumenti di flessibilità nei pagamenti di IMU, TARI e altri tributi locali.

Questa riforma si inserisce in un più ampio quadro di interventi volti a sostenere il tessuto produttivo nazionale in un contesto economico ancora complesso, caratterizzato da inflazione e difficoltà finanziarie diffuse. La possibilità di rateizzare i tributi locali rappresenta dunque un importante strumento di resilienza per molte imprese, contribuendo a evitare il default e a preservare l’occupazione.

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Blitz

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