Stop al Face Boarding: il Garante della Privacy blocca l’imbarco con riconoscimento facciale
- Postato il 18 settembre 2025
- Di Panorama
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Imbarcarsi sugli aerei mostrando solo il proprio volto non è più possibile. Il Garante della Privacy ha imposto lo stop, almeno per il momento, al Face Boarding che permetteva viaggi più rapidi e salva code. Il servizio di riconoscimento biometrico per salire a bordo facendo vedere alle telecamere il proprio volto e non dover mostrare il documento di identità era attivo a Milano Linate e Roma Fiumicino. Ma dopo mesi di valutazioni sulla sicurezza dei dati sensibili è arrivato lo stop. I circa 25 mila viaggiatori che l’hanno usato fino ad oggi (al 31 luglio scorso per esattezza) non eserciterebbero un controllo diretto sui propri dati biometrici, che resterebbero nella sola disponibilità dei gestori aeroportuali. Per questo l’Autorità ha imposto una sospensione cautelativa, in attesa di completare l’istruttoria.
Face Boarding: come funziona e dove era attivo in Italia
La sperimentazione del riconoscimento facciale negli aeroporti italiani era partita a Milano Linate nel 2019. Il Faceboarding era attivo sui voli nazionali di Ita Airways e sulle tratte di Scandinavian Airlines verso Copenaghen. Bastava registrarsi su un portale dedicato e per un anno si poteva salire sull’aereo senza esibire più il documento d’identità. Bastava il proprio volto per tutto, dal check-in ai controlli di sicurezza fino all’imbarco. Si era unito poi Roma Fiumicino, nel 2024, con You Board, stessa trafila. In entrambi gli scali per accedere al servizio bisognava essere maggiorenni e aderire volontariamente al servizio. L’anno scorso Bruxelles aveva sollevato dubbi sulla gestione di tutti i dati biometrici raccolti in questo modo. E così Aeroporti di Roma aveva sospeso precauzionalmente il sistema, mentre Sea, che gestisce gli scali milanesi, era andata avanti
Lo stop del Garante della Privacy al Face Boarding: cosa cambia ora per i viaggiatori
Ora è arrivato il provvedimento ufficiale del Garante della Privacy: i viaggiatori non hanno un “controllo attivo” sui propri dati biometrici, che rimangono custoditi esclusivamente dal gestore aeroportuale. Una situazione che non rispetta gli standard europei di tutela della privacy, che richiedono maggiore trasparenza e garanzie tecniche. Per i passeggeri la conseguenza è immediata: chi era registrato al Faceboarding di Linate o al You Board di Fiumicino dovrà tornare a utilizzare i documenti tradizionali per tutte le fasi del viaggio. La sospensione, dice l’Autorità, è provvisoria e utile solo a verificare la piena conformità del sistema al Regolamento europeo sulla protezione dei dati. Sea si è adeguata questa volta, ma difende l’innovazione, ricordando come il servizio fosse stato condiviso con l’Autorità fin dal 2019 e dichiarando di aver rispettato le norme. Per i viaggiatori, dunque, tutto fermo al momento e documenti d’identità in mano per imbarcarsi.