Sting trascinato in tribunale dai Police: la guerra milionaria per “Every Breath You Take”

  • Postato il 26 agosto 2025
  • Di Panorama
  • 3 Visualizzazioni

Ci sono canzoni che diventano immortali. “Every Breath You Take” è una di quelle: colonna sonora di matrimoni, amori tormentati, film e spot pubblicitari. Ma dietro la patina perfetta di un riff inconfondibile e di un testo che si muove tra romanticismo e ossessione, si nasconde una guerra che dura da decenni. E ora quella guerra è finita dritta in un’aula di tribunale.

Secondo quanto riportato da The Sun e Daily Mail, Andy Summers e Stewart Copeland hanno citato in giudizio Sting – o meglio Gordon Matthew Sumner, il nome all’anagrafe – con un’azione legale alla High Court di Londra. L’accusa? Non aver mai ricevuto né royalties né crediti di co-scrittura per il brano del 1983 che, solo a lui, frutterebbe ancora oggi circa 550.000 sterline l’anno.

Dal palco alle carte bollate

La rottura non è improvvisa. La causa legale è solo l’ultimo atto di una frattura che si trascina da anni, alimentata da visioni creative divergenti e da un rapporto sempre oscillante tra rivalità e rispetto reciproco. Fonti vicine raccontano che negli ultimi anni i legali delle parti hanno tentato più volte un accordo fuori dal tribunale, ma ogni trattativa è naufragata. “Non c’era alternativa”, confida una fonte vicina a Summers e Copeland, “sono convinti di essere stati esclusi da un guadagno milionario a cui avevano diritto”.

La loro richiesta è chiara: riconoscimento e compensi arretrati per un brano che non è solo una pietra miliare della musica pop-rock, ma una miniera d’oro senza scadenza.

L’ombra lunga di un successo planetario

Pubblicata come singolo di punta dell’album Synchronicity, “Every Breath You Take” è stata la canzone più venduta del 1983 e la quinta di tutto il decennio. Ha vinto un Grammy per la Best Pop Performance By A Duo or Group with Vocal e continua a generare guadagni da licenze, passaggi radiofonici, utilizzi in serie tv, film e pubblicità. È uno di quei pezzi che, come pochi altri, hanno superato il concetto di “hit” per entrare nella memoria collettiva, tanto da essere considerata da BMI la canzone più trasmessa nella storia della radio.

Ed è proprio questo successo continuo a rendere la disputa così delicata: non si tratta di un vecchio brano dimenticato, ma di un evergreen che continua a produrre denaro e prestigio.

Jamaica, James Bond e un testo ambivalente

Sting ha raccontato di aver scritto la canzone nella casa giamaicana che un tempo appartenne a Ian Fleming, il creatore di James Bond. “C’è forse un po’ del fantasma di James Bond in quella canzone” ha detto in un’intervista, sottolineando la doppia lettura possibile: romantica per alcuni, inquietante per altri. È proprio questa ambivalenza, sospesa tra promessa d’amore e controllo ossessivo, ad aver reso il brano universale.

Ma mentre l’interpretazione rimane aperta per il pubblico, sul piano legale la partita si gioca su dettagli molto concreti: chi ha contribuito a cosa, chi detiene i diritti, chi incassa le royalties.

I Police: gloria e fratture

Nati nel 1977, i Police hanno inciso cinque album e venduto oltre 75 milioni di copie nel mondo. Oltre a “Every Breath You Take”, hanno firmato brani come “Roxanne”, “Message in a Bottle” e “Every Little Thing She Does Is Magic”. Hanno vinto cinque Grammy e influenzato generazioni di musicisti. Ma la convivenza tra tre personalità così forti non è mai stata semplice: la tensione creativa che li ha resi grandi è la stessa che li ha portati alla rottura nel 1984.

La reunion del 2007-2008 aveva illuso i fan che i vecchi rancori fossero superati. Oggi, invece, il ritorno sulle prime pagine è legato a un contenzioso milionario.

L’epilogo ancora lontano

Sting, Summers e Copeland hanno alle spalle una storia artistica straordinaria e un’eredità culturale enorme. Ma se la musica li ha uniti per creare uno dei repertori più riconoscibili della storia del rock, ora saranno i giudici della High Court a decidere chi ha diritto a cosa. Nel frattempo, “Every Breath You Take” continua a suonare ovunque, ironicamente ricordando a tutti – e forse anche agli stessi protagonisti – che ogni respiro che fai, ogni mossa che fai, io ti starò guardando.

Autore
Panorama

Potrebbero anche piacerti