“Sting è un artista, ma prima di tutto un gentiluomo. Il mio Cuore Bucato è stato scelto da Nicolò di Amici 24. Cosa mi commuove? Da italo-francese, la strada per tornare a casa”: Giordana Angi si racconta

  • Postato il 17 aprile 2025
  • Musica
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

Giordana Angi, dopo il duetto con Sting “Il nostro amore”, torna con “Strade”, in uscita venerdì 18 aprile. La canzone è nata durante l’estate ed è ispirata anche ai molteplici viaggi fatti Europa. La cantautrice a FqMagazine traccia un bilancio del suo percorso artistico esploso durante la 18esima edizione di “Amici di Maria De Filippi”.

Cosa rappresentano per te le “strade”?
Le strade sono un posto metaforico e fisico. Le strade d’Europa che ho percorso quest’estate durante il tour con Sting. I tramonti speciali in ogni paese, i colori del sole intenso dell’Estonia che sembra non spegnersi mai. Ho visto posti che non avrei probabilmente mai visto e che ho scoperto grazie all’invito di quella giovane promessa della musica (ride; ndr)… Ho apprezzato tutte le strade percorse nonostante avessi una forte nostalgia di casa mia (Aprilia, dove ho i miei amici, il mio cane e la mia famiglia) ed è per questo che poi rileggendo le note sul mio telefono ho sentito che “Strade” aveva qualcosa di autentico e per questo ho deciso di farla uscire. So che non è un pezzo estivo, so che non è un up-tempo, ma è quello che sento.

“Strade che tornarci commuove. Strade il mio posto qual è” quali sono le circostanze che ad oggi ti commuovono e qual è oggi la tua strada?
Mi commuove la strada per tornare a casa, sono italo-francese, ho vissuto tra l’Italia e la Francia (la Bretagna per l’esattezza), mia madre ha fatto l’assistente di volo per 30 anni per l’Air France e per molte ragioni legate alla mia storia, il valore della casa e delle strade che mi portano vicino o lontano da casa, hanno per me un senso profondo. La mia strada è la musica che è con me da sempre. La mia strada è ciò che di poetico c’è: la mia pianta di limoni che finalmente è sbocciata, i miei affetti, le piccole cose della vita.

“E anche se io fossi troppo fragile”. Qual è la tua fragilità di cui vai comunque fiera o che cerchi di “curare”?
Trasformare le ferite in colori credo sia la parte più complicata per ogni essere umano. La vita spesso ci mette di fronte a momenti più o meno complicati e la differenza, credo, sia in come li trasformiamo, cosa decidiamo di farci con quelle ferite. Io nel mio piccolo cerco di lavorare su me stessa attraverso la scrittura, la solitudine, la terapia, affinché quelle ferite siano sempre occasioni per far sbocciare qualcosa di nuovo.

Stai lavorando al tuo disco?
Ho tante canzoni, da sempre la musica è tutto per me, fin da quando ero piccola. Da quando avevo 11 anni avevo un lettore cd, una stanza e tanto tempo davanti. Piano piano (giust’appunto) capirò quali sentirò di più. Per me la musica è prima di tutto esigenza di scrivere.

Cosa fai quando invece non canti, come impieghi il tuo tempo libero e cosa ami fare?
Amo scrivere, suonare, passeggiare, amo la natura, l’Umbria, amo cucinare, amo leggere. Mi sono finalmente ri-iscritta all’università, studio Filosofia a Roma tre. Ho dato il mio primo esame a dicembre e a breve ricomincio a studiare per la sessione estiva. Amo fare cene con i miei amici ed i miei cugini, amo il mio cane che si chiama Aria, amo il calcio, sono romanista.

Cosa ti ha insegnato dal punto di vista umano ed artistico Sting?
Sting è Sting l’artista, ma è prima di tutto un gentiluomo. Durante il tour andavo a vedere le sue prove nel pomeriggio e stavo lì a guardare. Cercavo d’imparare. Lui è tornato a suonare in trio e quando fa i live non solo canta dal vivo, ma contemporaneamente suona anche il basso (e come lo suona!). Gli ho chiesto perché aveva deciso di tornare a suonare in trio piuttosto che avere tutti i musicisti a supporto e lui mi ha risposto “to push my self”.

Se tu dovessi volgerti indietro alla tua partecipazione ad Amici cosa consiglieresti a quella Giordana Angi?
Le direi di stare tranquilla, che va tutto bene.

C’è qualcuno dell’edizione di quest’anno che ha catturato la tua attenzione?
Lavoro dietro le quinte ad Amici da quando ci fu la pandemia ed i miei concerti sono stati annullati. Non è stato un momento facile per me in generale come essere umano ed ho avuto la possibilità di lavorare dietro le quinte del programma. Mi sono occupata (e mi occupo) degli arrangiamenti delle cover, della scelta delle cover insieme ai prof ed i ragazzi. L’unica edizione in cui non ci sono stata è stato l’anno scorso quando ho avuto l’occasione, tramite il produttore Martin Kierszenbaum che mi ha chiamato per lavorare con lui, di affacciarmi all’estero aprendo i concerti di Obispo in Francia, la mia seconda casa, e poi quelli di Sting in giro per l’Europa in cui ho avuto la fortuna di avere accanto mia madre e sono stata felice di aver recuperato tanto tempo insieme. Abbiamo guidato, prenotato alberghi, scherzato, un bellissimo momento di condivisione. A tutti i ragazzi che sono interpreti o che stanno iniziando a scrivere vengono proposti degli inediti, tra quelli proposti a Nicolò Filippucci c’era anche “Cuore bucato” e lui ha scelto questo brano.

L'articolo “Sting è un artista, ma prima di tutto un gentiluomo. Il mio Cuore Bucato è stato scelto da Nicolò di Amici 24. Cosa mi commuove? Da italo-francese, la strada per tornare a casa”: Giordana Angi si racconta proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti