Sterminò la famiglia del marito con i funghi. Ergastolo
- Postato il 8 settembre 2025
- Estero
- Di Agi.it
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Sterminò la famiglia del marito con i funghi. Ergastolo
AGI - È stata condannata all'ergastolo la cinquantenne australiana accusata di aver ucciso tre persone servendo loro funghi velenosi. In luglio Erin Patterson era stata ritenuta colpevole dell'omicidio dei genitori del marito - da cui era separata - e della zia di quest'ultimo, a cui aveva servito nell'estate del 2023 una specialità culinaria inglese, un manzo alla Wellington, con amaniti phalloidi - uno dei funghi velenosi più pericolosi. Non potrà richiedere la libertà condizionata prima di 33 anni, quando ne avrà oltre 80.
Dichiarazioni del giudice
Nell'emettere la sentenza, il giudice di Melbourne Christopher Beale ha detto di "provare grande rabbia per la crudeltà delle azioni" dell'imputata, colpevole, oltre che di aver invitato a pranzo il suo ex compagno e i parenti "con l'intenzione di ucciderli tutti", di avere poi messo in atto un "elaborato piano di insabbiamento". "L'incapacità di Patterson di mostrare rimorso ha gettato sale sulle ferite di tutte le vittime", ha aggiunto il giudice Beale che ha sottolineato il danno arrecato dalla donna ai figli mettendoli di fronte "l'impossibilità di essere protetti dall'incessante discussione del caso sui media, online, negli spazi pubblici, persino nel cortile della scuola".
Dettagli sul processo e sul pasto
Per oltre due mesi il processo a Erin Patterson è stato seguito in tutto il mondo, ultimo capitolo di una vicenda che ha appassionato il pubblico per la scelta dell'arma del delitto e il mistero sul movente. Patterson aveva invitato a pranzo i parenti dell'ex marito nella sua casa nel villaggio agricolo di Leongatha il 29 luglio 2023, e preparato un menù adatto a quella che lei stessa aveva definito un'occasione "speciale". Appassionata di cucina e lei stessa cuoca provetta, aveva servito un "delizioso" - parola dell'unico sopravvissuto - filetto alla Wellington accompagnato da velenosissimi funghi spacciati per porcini, fagiolini, purè di patate e 'gravy', il sugo di carne con cui viene servito l'arrosto in pasta sfoglia. A tavola con lei c'erano Don e Gail Patterson, gli anziani genitori del marito Simon, da cui era separata da tempo, e la zia materna di Simon, Heather Wilkinson, insieme con il marito Ian, noto pastore della chiesa battista locale.
Il movente e le dinamiche familiari
Patterson era delusa che il marito Simon si fosse rifiutato di venire perché si sentiva "a disagio": ancora legalmente sposati, il loro rapporto, un tempo cordiale, mostrava segni di tensione per discussioni legate alle spese per il mantenimento. Patterson aveva scelto costosi tagli di filetto, aveva spalmato la carne con funghi tritati prima di ricoprirla di pasta sfoglia e preparare fagottini individuali. I funghi incriminati sono facilmente confondibili con altre varietà commestibili e hanno un sapore dolce che inganna sulla loro potente tossicità. Gli ospiti apprezzarono tanto il banchetto da non avere quasi spazio per la torta servita come dessert. Mentre mangiavano, Patterson disse loro di avere il cancro e di aver bisogno di aiuto per dirlo ai figli, ha ricordato il pastore Ian durante il processo. Il gruppo pregò e chiese "la benedizione di Dio su Erin". Nel frattempo nel loro organismo iniziava a circolare una tossina letale: Don, Gail e Heather morirono nell'arco di una settimana. Ian fu l'unico a sopravvivere.
La comunità e le indagini
La loro vita ruotava attorno alla Chiesa Battista della piccola comunità di Korumburra, dove la signora Patterson aiutava a trasmettere in diretta streaming le funzioni religiose. A breve distanza dal sagrato della chiesa si trova il cimitero locale, un appezzamento di terreno circondato da bovini al pascolo e dolci colline. Fiori di plastica rosa e bianchi e una lapide con l'iscrizione "Ricorda solo che la morte non è la fine", segnano le tombe di Don e Gail. Korumburra sorge in una zona dell'Australia rurale nota per i suoi rigogliosi boschi e le verdeggianti foreste autoctone: esattamente il tipo di luogo umido e fertile in cui crescono le Amanita phalloides, responsabili del 90% dei decessi mondiali legati ai funghi. Descritta come spiritosa e intelligente, Patterson è definita da chi la conosce come una madre devota, un'avida collezionista di libri e un'appassionata di cucina, ma anche di true crime, tanto che un'amica durante il processo l'ha definita "un super investigatore". Tra il banchetto letale e l'arresto di Patterson all'inizio di novembre del 2023, passarono quasi 100 giorni durante i quali la donna sembrò collaborare alle indagini, partecipando agli interrogatori della polizia, parlando con i funzionari sanitari e consegnando volentieri il suo telefono e i suoi computer. Gli investigatori scoprirono presto che aveva mentito sul fatto di avere un tumore alle ovaie e di possedere un essiccatore per alimenti usato per preparare i funghi, oltre che sull'averli acquistati in un negozio di alimentari asiatico vicino a Melbourne. Gli oltre 50 testimoni non hanno saputo ipotizzare un movente per un delitto tanto efferato e durante il processo, sulla bocca di tutti, sono passate le stesse, sconsolate parole: "Sembrava tanto una brava persona".
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