Stasera la Processione del Venerdì Santo a Savona, due comandanti sono under 25: “Proseguiamo la tradizione tra emozione e responsabilità”
- Postato il 18 aprile 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Oggi (18 aprile) è il giorno della processione del Venerdì Santo che prenderà il via da piazza Cavallotti alle ore 20.30 (tempo permettendo). Un appuntamento che si verifica ogni due anni e per questo è tanto atteso da tutti i savonesi ma non solo. Infatti sono molte le persone che vengono da fuori per poter osservare da vicino le 15 casse lignee delle sei confraternite (Cristo Risorto, Santi Agostino e Monica, Santi Pietro e Caterina, SS. Trinità, Santi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla e Nostra Signora di Castello) già esistenti nel Trecento, sul Priamar, che danno vita ad un evento di fede e di devozione popolare.
Tante le novità per questo 2025 (che IVG aveva già annunciato) che riguardano i gruppi che porteranno le casse lungo il percorso che prevede tutto il centro città. Dai ferrovieri agli scout passando dalla comunità indiana di Savona e agli studenti del “Grassi”. Ma anche i vigili del fuoco, i militi della Croce Bianca e i Lavagnolesi. Circa 700 portatori che termineranno il giro in piazza Sisto IV dove ad attenderli ci saranno il sindaco, Marco Russo, e il vescovo, monsignor Calogero Marino, che benedirà popolo e casse che, ricordiamo, rappresentano la Passione e la morte di Gesù.
Un evento che unisce sacro e profano ma anche novità e tradizione visto i tanti giovani che saranno tra i 700 “camalli”. Ragazzi che hanno da sempre assistito, attivamente, alla processione perché tradizione di famiglia. Di padre in figlio insomma poiché “sì il ricambio generazionale è essenziale ma non va dimenticata la tradizione“, per usare le parole del vescovo rilasciate a IVG.
E così tra i 700 portatori ci sono circa 45 comandati che dettano i tempi della processione, sono loro che danno il via ai camalli a tirare su la cassa e ad iniziare a percorrere le vie. E tra questi comandati ce ne sono due davvero giovani, Tommaso Grillo (classe 2002) e Lorenzo Ciolina (classe 2000).
Entrambi alla seconda esperienza di capo cassa ma le sensazioni sono sempre le stesse: “emozione e responsabilità“, affermano in coro. Tommaso comanda la cassa Il bacio di Giuda, della confraternita dei SS. Agostino e Monica, mentre Lorenzo quella del Cristo Morto in Croce, della confraternita di Nostra Signora di Castello.
“La mia prima volta è stata nel 2023, fino all’ultimo (causa maltempo) eravamo incerti se uscire o no quindi oltre all’agitazione della prima volta c’era l’incertezza – spiega Tommaso – sentivo addosso anche un grande senso di responsabilità ma anche tanta emozione nel potare avanti una tradizione di famiglia nella quale io credo molto. Siamo tutti molto religiosi”.
Infatti il papà, Giuseppe, è stato capo cassa per molti anni e il nonno materno priore diocesano e della confraternita. “Da questa investitura non potevo scappare – ride – per me è un onore seguire le orme di mio nonno e mio papà. Sono il comandante più giovane anche quest’anno, sento una grossa responsabilità però un pochino alleggerita rispetto al 2023 perché usciremo dal Duomo e non dalla chiesa di San Giovanni che è molto difficoltosa”.
La cassa, che sarà in quarta posizione è portata da circa 48 camalli tra cui tante new entry: “Si perchè ho coinvolto diversi amici e mio fratello Francesco che è del 2006 – continua – sono davvero molto felice”. Il percorso di Tommaso all’interno della confraternita è stato “veloce”, si può definire un predestinato (visto il nonno e il papà) ma anche un ragazzo che ha fatto passi da “gigante” . Infatti se questa del 2025 è solo la seconda volta da comandante, da camallo ne ha fatta solo una e nemmeno quella del Venerdì Santo: “tutto per colpa del Covid – afferma – la processione è saltata parecchi anni e quindi ho fatto una sola esperienza da portatore ma nella processione di Pasqua”.
Una tradizione di padre in figlio, abbiamo detto, una tradizione familiare che inserisce le proprie radici nel passato e produce frutti nel presente e futuro. E’ stato così per Tommaso che da sempre ha ricordi legati alla processione: “Ho ricordi sin da bambino quando con mia mamma portavo i ceri dietro la cassa perché papà la comandava – ci spiega – posso dire di essere nato con la cappa bianca e i nastri verdi (quelli della confraternita a cui appartengo)”.
Stessa “sorte” è toccata a Lorenzo. Anche per lui il 2025 equivale alla seconda tornata da comandante e anche per lui un ruolo che gli scorre nelle vene: “la prima volta l’ho fatto nel 2023 subentrando a mio zio – afferma – anche mio papà è stato capo cassa per anni e il mio bisnonno. Insomma ci sono nato tra i camalli”.
Per Lorenzo la trafila è stata breve: “Sono entrato direttamente come capo cassa dopo aver visto per anni mio papà farlo e da sempre avevo questo desiderio di proseguire le sue orme. Mi sento tanta responsabilità addosso ma allo stesso tempo felice di proseguire questa tradizione di famiglia molto importante”, aggiunge.
“Quest’anno sento ancora di più il ruolo perché ho dovuto organizzare tutto: dai camalli fino all’addobbo floreale della nostra cassa”, aggiunge Lorenzo che stasera guiderà l’undicesima cassa in processione. “Anche io posso dire di essere nato con la cappa, ma quella blu (con risvolti bianchi) della mia confraternita”. Perché in questa occasione se la tradizione è importante l’appartenenza lo è ancora di più.