Starmer espelle gli ebrei dalle accademie militari
- Postato il 16 settembre 2025
- Esteri
- Di Libero Quotidiano
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Starmer espelle gli ebrei dalle accademie militari
«La decisione del governo israeliano di espandere le sue operazioni militari a Gaza è sbagliata». Con questa motivazione, che è un’illecita intromissione nelle politiche sulla difesa e sicurezza di un Paese straniero, il britannico Royal College of Defence Studies ha annunciato che non accetterà più studenti israeliani. La decisione è stata confermata dal governo del premier laburista Keir Starmer e in particolare dal suo ministero della Difesa, che sovrintende alla UK Defence Academy di cui il Royal College of Defence Studies fa parte, precisando che la messa al bando degli israeliani riguarda sia i militari sia i civili.
Un portavoce del ministero ha spiegato che i corsi di formazione militare sono da tempo aperti al personale proveniente da una «ampia gamma di Paesi e sottolineano il rispetto del diritto internazionale umanitario», precisando come a Gaza sia «necessario trovare una soluzione diplomatica per porre fine alla guerra, con un cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi e un aumento degli aiuti umanitari a Gaza».
Il Royal College of Defense venne fondato nel 1927 per volontà di Winston Churchill (allora Consigliere dello Scacchiere di Sua Maestà) con l'intento di «promuovere una maggiore comprensione tra alti ufficiali militari, diplomatici, funzionari pubblici e funzionari». Ogni anno, sono circa 110 gli studenti provenienti dal Regno Unito e dall’estero, anche dalla Cina comunista, che si iscrivono al programma e, nel corso della sua ormai quasi centenaria storia, mai gli israeliani erano stati banditi dai suoi corsi.
Una misura che il direttore generale del ministero della Difesa israeliano, Amir Baram, ha definito «atto discriminatorio» e «sabotaggio della sicurezza britannica, dato che arriva in un momento in cui Israele sta impedendo che armi nucleari finiscano nelle mani di un regime islamista che grida “Morte all'Inghilterra” e lottando per garantire la libera navigazione internazionale dalle continue minacce degli Houthi».
Ma in questa fase Israele è sotto attacco da parte del Regno Unito a trazione laburista: Starmer ha sospeso una ogni dieci licenze di esportazione verso Israele ai fabbricanti britannici di armi e nello scorso fine settimana ai rappresentanti del governo di Gerusalemme è stata vietatala partecipazione alla più grande fiera dell'industria delle armi nel Regno Unito. Oltre a ciò, il premier britannico ha detto che avrebbe riconosciuto lo Stato di Palestina in occasione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si riunirà a New York tra una settimana.
Nelle scorse ore, ergendosi a paladino anti-conservatore, ha anche replicato a muso duro a Elon Musk, accusandolo di «linguaggio pericoloso e incendiario» dopo che, in occasione della marcia anti-immigrati organizzata a Londra dall’attivista Tommy Robinson con oltre 110mila partecipanti, il patron della Tesla aveva invitato gli inglesi a «combattere o morire».
Anche peggio sta facendo il premier socialista spagnolo Pedro Sanchez. Dopo aver vietato nei giorni scorsi alle aziende del suo Paese la vendita o l’acquisto di armi da Israele, il governo di Madrid ieri ha cancellato un contratto con Gerusalemme per la fornitura di un sistema lanciarazzi da 700 milioni di euro.
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