Standing ovation per il ritorno del maestro Barenboim alla Scala con la Quinta di Beethoven

  • Postato il 22 novembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Applausi, applausi e ancora applausi: il pubblico della Scala di Milano s’inchina, grato e commosso, davanti al maestro Barenboim tornato al Piermarini per inaugurare la stagione sinfonica con due repliche, per un totale di tre serate tutte sold out, l’ultima delle quali in calendario per sabato 22 novembre.

È un’esecuzione che lascia senza fiato quella del geniale direttore d’orchestra argentino naturalizzato spagnolo, israeliano e palestinese di 83 anni, che all’inizio dell’anno ha annunciato a tutto il mondo di avere il morbo di Parkinson. “Ho navigato in questa mia nuova realtà”, aveva detto promettendo di “mantenere il maggior numero possibile di impegni professionali”. E in cima alle proprie responsabilità ha messo la West-Eastern Divan Orchestra da lui fondata e formata da musicisti israeliani e palestinesi.

Le condizioni di salute del maestro avevano già diradato le sue esibizioni dal 2022 e l’ultima apparizione alla Scala risale a gennaio del 2024. Sempre Beethoven, sempre standing ovation ieri come oggi, quando lo scroscio esplode all’unisono e non si ferma per diversi minuti, dopo che il pubblico scaligero ha seguito con il fiato sospeso la sua esecuzione della Quinta di Beethoven alla testa della Filarmonica e, subito prima, il concerto in re maggiore per violino e orchestra con Lisa Batiashvili solista al violino.

“Chi non conosce la musica è più povero spiritualmente”, ha recentemente detto il musicista che ha pochi pari al mondo. E chi conosce la musica di Daniel Barenboim è più ricco, grazie all’esperienza di una performance dal valore inestimabile sia dal punto di vista artistico che umano.

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Il Fatto Quotidiano

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