Staminali degli spermatozoi: trapianto nell'uomo

  • Postato il 8 aprile 2025
  • Di Focus.it
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Per la prima volta un trapianto di cellule staminali spermatogoniali, in grado di produrre spermatozoi, è stato eseguito in un paziente umano. Un giovane poco più che ventenne si è sottoposto alla procedura nel tentativo di riguadagnare la fertilità compromessa dalle cure contro un tumore osseo ricevute da bambino. Prima dei trattamenti, un campione dei precursori degli spermatozoi era stato prelevato dai testicoli del paziente e crioconservato.. I dettagli del trapianto, che potrebbe aprire nuove strade di cura contro l'infertilità maschile, sono descritti in un articolo in attesa di revisione sul server medRxiv. Se dovesse portare a buoni risultati, eventualità non chiarita dallo studio in questione, la procedura darebbe speranza di procreare in particolar modo a uomini che in giovane età si sono dovuti sottoporre a chemioterapia.. Danneggiate prima del tempo. I trattamenti oncologici salvavita possono danneggiare, insieme alle cellule tumorali, anche le cellule sane o quelle in fase di divisione, come le cellule staminali spermatogoniali. Queste si trovano nei testicoli prima della pubertà, e maturano in spermatozoi durante l'adolescenza, grazie all'aumento dei livelli dell'ormone testosterone. Un danno a queste cellule prima che possano liberare il loro potenziale può condurre a infertilità. E lo fa in modo ancora più definitivo nei pazienti in età prepuberale che, a differenza degli adulti, non hanno la possibilità di crioconservare campioni di spermatozoi sani prima delle terapie.. L'intervento. L'uomo seguito nello studio è stato sottoposto a una tecnica eseguita finora con successo soltanto nei primati e nei topi, che grazie al trapianto di staminali degli spermatozoi hanno in seguito avuto una prole sana. Da bambino, il paziente si era prestato al prelievo di staminali spermatogoniche eseguito da un'equipe del Centro Medico dell'Università di Pittsburgh. Usando un ago guidato da ultrasuoni, i medici avevano prelevato le cellule dalla rete testicolare, un dedalo di tubuli comunicanti all'interno del tessuto connettivo del testicolo che connette tra loro i tubuli seminiferi, dove vengono prodotti gli spermatozoi.. Il trapianto. La stessa procedura all'inverso è stata attuata quando l'uomo è diventato adulto. Le cellule, che erano state crioconservate, sono state attentamente reintrodotte nei tubuli seminiferi, con la speranza che maturassero e iniziassero a produrre spermatozoi, imitando i processi che naturalmente si verificano durante la pubertà. Per ora i medici confermano che non ci sono stati danni ai tessuti testicolari e che i livelli ormonali del paziente sono nella norma. Tuttavia, al momento non è stata ancora rilevata una produzione di spermatozoi, forse per il ridotto numero di cellule staminali che era stato possibile prelevare inizialmente.. Domande aperte. Gli scienziati continueranno a osservare i progressi nella maturazione degli spermatozoi con esami semestrali. La procedura non è esente da rischi medici e da interrogativi di natura etica: essendo un trapianto, esiste comunque un piccolo rischio di rigetto con possibili reazioni infiammatorie; inoltre le cellule prelevate all'epoca di una neoplasia potrebbero contenere mutazioni pericolose e dare origine a tumori una volta reintrodotte. Infine, trattandosi di un prelievo da eseguire durante l'infanzia, non si può essere del tutto certi che il paziente possa esprimere in modo consapevole un consenso all'operazione e comprendere del tutto rischi e speranze di un iter lungo anni..
Autore
Focus.it

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