Stadio San Siro, Sala: “Accordo trovato, domani delibera in giunta per la vendita. Deve essere pronto per il 2031”

  • Postato il 16 settembre 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“Se tutto va bene domani dovremmo andare in giunta con la delibera della vendita di San Siro, perché di fatto con i club siamo arrivati ad un accordo“. Ad annunciarlo in diretta a Rtl 102.5 è stato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. La vendita dello stadio è sempre stata una priorità per il primo cittadino milanese. “Lo stadio – ha aggiunto – deve essere pronto per il 2031, perché la Uefa ci sta dicendo che non considereranno Milano per gli Europei di calcio del 2032 se rimarrà San Siro”.

Ci sarà una delibera, propositiva sul progetto, poi noi sulla cessione di beni così importanti passiamo dal Consiglio comunale – ha proseguito Sala -, ci saranno prima delle commissioni e delle discussioni e poi bisognerà uscire con un sì o no“, ha spiegato Sala. Il sindaco di Milano ha quindi ribadito che il progetto dovrà passare dall’approvazione del Consiglio Comunale, dove si è detto pronto a votare a favore: “Io voglio avere la coscienza a posto, porterò in consiglio la delibera e supporterò l’approvazione, voterò a favore, poi deciderà il consiglio comunale – ha detto ancora – . Il tutto avverrà entro fine mese”.

Sala ha fretta di chiudere il tutto per un semplice motivo: il 10 novembre scatterà il vincolo storico-culturale sul secondo anello dello stadio, che renderebbe impossibile abbattere il Meazza. Per poterlo aggirare, la vendita ai privati va chiusa prima di quella data. Solo così Inter e Milan potranno demolire San Siro e fare spazio al loro nuovo impianto di proprietà. Il tutto a un prezzo incredibilmente basso: la cifra indicata dall’Agenzia delle entrate è di 197 milioni (73 lo stadio, 124 i terreni circostanti). Un valore ridicolo, se confrontato con i prezzi milanesi. Ma i due club beneficeranno anche di un ulteriore sconto del Comune.

Era un’operazione che il primo cittadino avrebbe voluto chiudere entro luglio, ma che è slittata a settembre anche a causa della nuova inchiesta sull’urbanistica milanese che coinvolge lo stesso sindaco Sala. Oltre a numerosi progetti immobiliari indicati nei mesi scorsi nelle imputazioni, infatti, il conflitto d’interessi avrebbe riguardato “anche la vicenda delle opere relative allo stadio Meazza e alle aree limitrofe del quartiere“.

Da tempo l’obiettivo di Milan e Inter è quello di ricevere San Siro e avere così il via libera al nuovo stadio, da costruire dopo le Olimpiadi. Un impianto di proprietà è ad oggi l’unica ragione di vita dei due fondi americani – RedBird e Oaktree – che hanno in mano i due club: senza lo stadio, la loro gestione nel calcio non ha futuro. Adesso, se non vi saranno nuovi intoppi nella delibera della giunta, i due club di Milano potranno cominciare a pensare a un impianto tutto loro, di proprietà, da portare al livello dei migliori stadi d’Europa. Potevano farlo ristrutturando il vecchio Meazza, hanno da sempre sposato unicamente la strada del nuovo impianto, che permette di di realizzare l’unico loro reale interesse: un’operazione immobiliare da 1,3 miliardi di euro realizzata su aree oggi pubbliche, costruendo uffici, hotel e un mega centro commerciale.

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