Stadio Ferraris, sul restyling torna la firma di Peñaranda. Il nodo delle spese a carico del Comune

  • Postato il 5 ottobre 2025
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  • Di Genova24
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stadio ferraris progetto penaranda

Genova. È ancora l’architetto Hembert Peñaranda a firmare il progetto di ristrutturazione dello stadio Ferraris inviato negli scorsi giorni al Comune dalla società Genova Stadium, società costituita appositamente da Genoa e Sampdoria. In realtà ciò che ha in mano Tursi è solo una bozza del documento di fattibilità delle alternative progettuali e del piano economico-finanziario. La versione definitiva arriverà nei prossimi giorni, ma da quanto trapela la proposta non si discosterà molto da quella che i club avevano presentato nel 2024 (prima di convergere sulla proposta di Cds con l’architetto Boeri).

Il piano è quello che la sindaca Silvia Salis ha svelato durante il Salone Nautico: affidare l’impianto alle due società con una concessione di 99 anni in cambio di un sostanzioso investimento per renderlo adatto a ospitare non solo il calcio di alto livello (resta in piedi la candidatura a Euro 2032) ma anche concerti e grandi eventi. L’obiettivo è iniziare i lavori la prossima estate senza mai sospendere l’attività sportiva, pur con riduzioni di capienza.

Cosa c’era nel progetto Peñaranda presentato nel 2024

Ma cosa prevedeva il progetto sviluppato dallo studio di Peñaranda? Si trattava in sostanza di adeguare lo stadio ai requisiti per ottenere la certificazione Uefa di categoria 4, senza stravolgere la struttura architettonica del Ferraris così come ristrutturato alla fine degli anni Ottanta.

stadio ferraris progetto penaranda

Tra le idee principali lo spostamento delle scale all’esterno delle tribune e dei distinti (con una copertura aggettante) e la creazione di un nuovo settore ospiti nell’anello superiore dei distinti con percorsi dedicati per l’entrata e l’uscita. Nei locali così liberati si ricaverebbero 39 sky box da 14 posti, una Vip lounge, locali tecnici con cucina attrezzata, uffici e sale polifunzionali, palestre e attività leisure. Per le gradinate si parla di “correzione agli attuali difetti, come la limitata visibilità di alcuni settori del campo” e ponti levatoi per consentire l’accesso ai mezzi pesanti durante l’allestimento di concerti e spettacoli.

Dal punto di vista estetico, spicca nei render il rivestimento delle quattro torri con “un materiale leggero per renderle luminose“, con l’ipotesi di sostituire i tralicci con nuovi puntoni. Si prevedeva poi la chiusura dei locali al piano terra con nuovi serramenti per installare vetrine commerciali sui tre lati della struttura. Per migliorare l’accesso ai distinti e ampliare il parcheggio adiacente agli spogliatoi si immaginava di acquistare anche tutta l’area di Villa Piantelli, trasformando l’edificio storico in museo dedicato a Genoa e Sampdoria con attività al servizio del quartiere.

Quasi due anni e mezzo la durata stimata dei lavori. La capienza complessiva dello stadio rimarrebbe quasi invariata, da 33.308 a 32.948 spettatori ma arrivando a poco più di 30mila nella configurazione per gli Europei.

stadio ferraris progetto penaranda

L’investimento preventivato dai club ammontava a oltre 95 milioni di euro, comprensivo dei lavori di restyling e dell’acquisto dello stadio (e di Villa Piantelli) per 14 milioni di euro. Ma escludeva gli adeguamenti sismici, l’interramento dei cavi dell’alta tensione e tutte le sistemazioni esterne lato Bisagno, che il documento indicava come essenziali per la riuscita del progetto.

La stessa criticità, comunque, riguardava la proposta di Cds Holding, l’azienda del Waterfront di Levante, che avrebbe acquistato lo stadio per una cifra analoga senza sobbarcarsi gli oneri di messa in sicurezza, che secondo stime della giunta Salis superano il valore attuale del Ferraris.

I nodi da sciogliere sul nuovo stadio Ferraris

Insomma, sono ancora molti i nodi da sciogliere, a partire dal piano economico-finanziario a supporto dell’operazione e dai costi che saranno comunque a carico di Tursi. Fermo restando che il Comune non vuole vendere il Ferraris, anche per mettersi al riparo da eventuali problemi delle società che farebbero naufragare l’intervento, i club potrebbero mettere sul piatto l’acquisizione del diritto di superficie. Bisognerà poi capire a chi spetteranno le spese di gestione, considerato che si caldeggiano attività diverse da quelle sportive. E non è chiaro cosa succederà se Genoa e Sampdoria dovessero abbandonare l’impresa.

Per ora il Comune ha chiarito che “per poter avviare la conferenza dei servizi ai sensi della Legge Stadi è necessario attendere la versione definitiva dei documenti, per la cui redazione e invio la società Stadium ha chiesto un ulteriore confronto con gli uffici tecnici del Comune, che si terrà nei prossimi giorni”. Il progetto vero e proprio dovrebbe arrivare entro giugno 2026.

Autore
Genova24

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