Spoleto, aiuto cuoco ucciso e fatto a pezzi: fermato un 32enne ucraino
- Postato il 25 settembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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C’è una svolta nelle indagini per la morte di Bala Sagor, il 21enne aiuto cuoco del Bangladesh scomparso a Spoleto il 18 settembre. Il suo corpo, smembrato e chiuso in un sacco nero, era stato trovato nei pressi della linea ferroviaria lo scorso lunedì. La Procura della Repubblica di Spoleto ha disposto il fermo di Shuryn Dmytro, 32enne di nazionalità ucraina, ex collega e amico della vittima, accusato di omicidio volontario, soppressione e occultamento di cadavere. Come reso noto dal procuratore capo di Spoleto, Claudio Cicchella, la decisione è stata presa “dopo aver raccolto gravi indizi in merito al coinvolgimento dell’indagato nell’omicidio e nel successivo deprezzamento del cadavere”.
Testimonianze e telecamere
“Decisive al riguardo sono state le informazioni fornite dai conoscenti della vittima e dai vicini dell’indagato”, ha dichiarato Cicchella. Anche le immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza pubblici e privati sono state decisive ai fini dell’indagine. Secondo gli inquirenti, infatti, i filmati hanno fornito riscontri univoci sulla presenza e sui movimenti sospetti di Shuryn. Questi elementi hanno consentito di consolidare le accuse e di disporre il fermo, eseguito dai carabinieri della Compagnia di Spoleto con il supporto della sezione di polizia giudiziaria della Procura.

Per ricostruire le ultime ore della vittima, gli investigatori si sono concentrati sulle testimonianze raccolte. Alcuni residenti, infatti, lo avrebbero visto in piazza Garibaldi a Spoleto, poco prima di sparire. Shuryn e Bala Sagor avevano lavorato nello stesso locale di ristorazione fino a qualche mese prima e il giorno della scomparsa l’ucraino si sarebbe offerto di aiutarlo nella compilazione di alcuni documenti. Al momento della cattura, Shuryn non ha reso dichiarazioni spontanee, mentre in una precedente audizione come indagato si era avvalso della facoltà di non rispondere. Gli inquirenti hanno poi sequestrato diversi dispositivi, tra cui il suo cellulare la sua automobile. Intanto le indagini proseguono per ricostruire la dinamica del delitto, mentre al momento il movente risulta ancora sconosciuto.
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