Spiava le azioni Nato per conto di Mosca. Arrestato in Grecia

  • Postato il 2 maggio 2025
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  • Di Formiche
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Un caso di spionaggio al porto di Alexandroupolis attira le attenzioni internazionali in terra ellenica, con sullo sfondo le tensioni geopolitiche e i possibili attacchi contro installazioni militari. Il protagonista è un cittadino georgiano di 59 anni, arrestato in flagranza mentre filmava trasferimenti di materiale bellico ed equipaggiamenti militari per conto dei servizi segreti russi. Si è difeso dicendo che non lo ha fatto per soldi, ma per affetto verso la “madre Russia”, dettaglio che non sposta i termini della questione che vertono sulla difesa delle infrastrutture critiche in aree altrettanto critiche, come quella a nord della Grecia, crocevia di interessi diversificati in molteplici dossier interconnessi.

Pittore e 007

Di professione imbianchino, la spia è stata sottoposta ad un interrogatorio dinanzi al pubblico ministero. Da anni residente in Grecia, con alcuni parenti anche a Creta, in precedenza aveva prestato servizio nell’esercito russo in Siberia, dove sarebbe stato reclutato. L’accusa sostiene che con abiti sportivi, la spia si era spinto nei pressi del perimetro della base, fino ad una collinetta che sovrasta il porto: teneva in mano un bastone e faceva finta di fare un’escursione per fotografare le installazioni militari Nato che si trovano nei pressi del porto greco, infrastruttura tra l’altro molto sensibile perché vicina al gasdotto Tap e utilizzata in chiave alleanza atlantica per spostare mezzi e truppe lungo la cornice orientale dell’Ue. Avrebbe filmato anche veicoli militari, equipaggiamento e modalità di trasporto, il tutto inviato tramite un’applicazione criptata al suo reclutatore, recentemente arrestato in Lituania a seguito della sua collaborazione con i servizi segreti del Gru. Adesso rischia fino a 10 anni di carcere.

Tensione alle stelle

L’intera zona del porto di Alexandroupolis è già particolarmente attenzionata dall’intelligence ellenica, dal momento che lì opera una unità di rigassificazione del gnl americano, lì vi sono le pipeline del Tap e di frequente sostano unità militari navali americane e di Paesi membri della Nato, sia per svolgere esercitazioni sia per smistare mezzi e uomini verso il fronte orientale dell’Europa in chiave ucraina. Elemento che, ipoteticamente, ha fatto sì che venissero concentrate le attenzioni dei super players esterni, già presenti con un’azione di monitoraggio di varie agenzie di sicurezza straniere in città come Xanthi, Kavala, Komotini, Salonicco. Inoltre il porto in questione è stato recentemente interessato da una notizia (poi smentita) su un presunto disimpegno americano dalla privatizzazione del porto, che invece dovrebbe procedere. Anzi, due grossi nomi americani sono interessati al trasporto di merci.

Gli intrecci geopolitici

Il porto in questione viene riconosciuto come una via alternativa e sicura allo Stretto del Bosforo per il trasporto delle merci. Per questa ragione due grandi gruppi, Titan e OB Streem, controllati dalla società americana HIG Capital, hanno manifestato un forte interesse nello sviluppo delle attività nella zona terrestre del porto, che è anche un centro energetico e di trasporto combinato, con una zona di influenza che oltrepassa il territorio greco, visti gli intrecci con la ricostruzione dell’Ucraina e con il trasporto del grano. OB Streem controlla circa dieci società di trasporto in Grecia e in altri paesi come Ungheria e Moldavia.

I progetti in corso di realizzazione non solo miglioreranno le attività portuali nella movimentazione delle merci, ma faciliteranno anche lo sviluppo di Alexandroupolis come hub di trasporto combinato insieme al corridoio europeo Mar Baltico-Mar Nero-Mar Egeo, lavori per 100 milioni di euro da realizzare entro cinque anni, compresi il dragaggio del bacino portuale a 12,5 metri e il sistema di controllo e monitoraggio del traffico marittimo nel Nord Egeo tramite tre “occhi” elettronici di sorveglianza ad Alexandroupolis, Maronia e sull’isola di Samotracia.

Autore
Formiche

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