Spesa: quanto dovrebbe costare ciò che mangiamo?

  • Postato il 12 ottobre 2024
  • Di Focus.it
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Riempire il carrello del supermercato non è certo economico: ma se vi dicessimo che, per riflettere l'impatto che hanno sull'ambiente, alcuni cibi dovrebbero costare molto di più? Il New York Times ha chiesto a True Price, un'azienda no profit olandese, di stimare i costi ecologici di alcuni alimenti prodotti e venduti negli USA. L'obiettivo non è far realmente pagare di più il consumatore, ma piuttosto fargli capire quanto costa realmente ciò che compra e permettergli di scegliere alimenti a minore impatto ambientale. «Questi costi si riflettono nella sanità, nelle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici – e tutto questo nelle tasse. Non sono immaginari», sottolinea Claire van den Broek, amministratrice delegata di True Price.. Carne di bovino, la scelta peggiore. Nelle loro stime, gli esperti di True Price hanno preso in considerazione tre categorie: emissioni di gas serra, consumo di acqua e utilizzo di terreno. L'alimento a maggior impatto ambientale è risultato essere – nulla di cui stupirsi – la carne bovina, con un costo reale stimato di circa 55 dollari al chilo, contro gli 11 dollari ai quali viene venduta in grandi catene di supermercati come Walmart. Uno dei motivi è il fatto che i bovini sono molto inefficienti nel convertire ciò che mangiano in peso corporeo, e per ogni 100 grammi di proteine che mangiano ne producono appena 4. La maggior parte del costo ambientale, tuttavia, deriva dalla quantità di terreno utilizzata per coltivare il mangime che nutre il bestiame. Anche il luogo di produzione è importante: produrre carne di manzo negli Stati Uniti richiede oltre il doppio di terreno rispetto all'Europa.. Formaggio: un sorprendente secondo posto. Con circa 7 dollari al chilo di prezzo al consumatore e 16 di costo reale, il formaggio guadagna un sorprendente secondo posto piazzandosi davanti a pollo e maiale nella classifica dei cibi più inquinanti. I motivi sono simili a quelli della carne bovina, perché sempre di mucche (oltre che di capre e pecore) si tratta: le emissioni di metano legate alla cattiva digestione dei ruminanti, ma soprattutto l'impiego di terreno legato alla produzione di mangimi. A questo si aggiunge l'alto consumo di acqua delle mucche da latte (che bevono anche 200 litri al giorno!).. Carne di pollo, più ecologica ma meno etica. Il pollo ha un costo ambientale decisamente inferiore alla carne di manzo e maiale (9 $ circa al chilo contro i 5 $ di vendita attuali), in parte perché i polli sono più piccoli e crescono più velocemente, ma anche perché emettono meno metano perché non sono ruminanti. La conversione cibo ingerito-carne prodotta è anche più efficiente (circa un chilo di pollo per ogni due di mangime), ma questa efficienza ha un costo: il benessere degli animali cresciuti in allevamenti intensivi.. Ceci e tofu. Concludiamo con due alimenti vegani, il tofu e i ceci: il primo ha appena 50 centesimi di dollaro di costi ambientali non riflessi nel prezzo al consumatore, derivanti perlopiù dalle emissioni delle industrie che trasformano la soia in tofu; anche in questo caso, bisogna tener conto del luogo di provenienza: le coltivazioni statunitensi non sorgono in terreni deforestati di recente, mentre quelle brasiliane sì.. I ceci sono l'opzione più economica (per noi e per il Pianeta) se vogliamo un cibo proteico a basso costo ambientale: coltivarli richiede pochissima acqua e pochi fertilizzanti, e la maggior parte della produzione e il consumo avviene in India. L'analisi ha considerato i ceci secchi, che richiedono un tempo di reidratazione e una cottura più lunga, per cui alcuni costi ambientali (non considerati da True Price) potrebbero essere a carico del consumatore.. Scelte più consapevoli. L'obiettivo di questa analisi, sottolinea il New York Times, non è certo far pagare di più il consumatore, ma semplicemente dargli l'opzione di scegliere: accanto alla cifra da pagare alla cassa, per esempio, potremmo trovarne una che rifletta anche i costi ambientali di quel determinato prodotto e ci permetta di scegliere con più coscienza ciò che acquistiamo e mangiamo..
Autore
Focus.it

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