Speculazione edilizia, retromarcia di Sala e Schlein dopo l’arresto dell’ex dirigente: “Non ci sono più le condizioni sul Ddl Salva Milano”
- Postato il 5 marzo 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Di fronte al primo arresto nelle inchieste sulla speculazione edilizia a Milano, il Partito Democratico si ferma. E anche il sindaco Beppe Sala ora rallenta. L’ordine di scuderia è arrivato direttamente dalla segretaria dem Elly Schlein: “Dopo i gravi fatti emersi oggi dalla magistratura è evidente che non ci sono le condizioni per andare avanti in una discussione” sul ddl Salva Milano. La leader democratica mette un punto riguardo alla possibilità che il Pd, dopo averlo votato alla Camera, torni a dire “sì” alla disegno di legge che neutralizzerebbe le indagini in corso da parte della magistratura. A fare da spartiacque proprio gli arresti domiciliari – con l’accusa di corruzione – disposti dal Tribunale milanese a carico dell’ex dirigente del Comune Giovanni Oggioni, architetto da poco in pensione che tra il 2019 e il 2021 ha diretto lo Sportello unico edilizia del Comune e dal 2021 è stato componente della Commissione paesaggio.
Nelle carte dell’ultima inchiesta della procura del capoluogo lombardo, il giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini definisce come “palese” il tentativo di “ottenere, grazie ai contatti politici vantati dagli indagati con membri del Parlamento, la promulgazione di una legge di ‘interpretazione autentica’”. È Marco Emilio Cerri, sotto inchiesta per falso e traffico di influenze, a sostere di aver dato il testo della norma a Tommaso Foti, oggi ministro per gli Affari europei e il Pnrr e fino a pochi mesi fa capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e relatore della legge in commissione Ambiente. La prima bozza – sempre secondo Cerri – gli era arrivata“direttamente dalla Camera, cioè da Lupi”. Che, secondo gli investigatori, è Maurizio Lupi, leader del partito Noi Moderati ed ex ministro delle Infrastrutture.
Cosa farà ora Sala, che si era battuto per una norma arrivando a minacciare un passo indietro nel caso in cui il Pd non avesse appoggiato la proposta? “Gli elementi di novità, e purtroppo di maggiore gravità, descritti negli atti di accusa inducono questa amministrazione a non sostenere più la necessità di proseguire nell’iter di approvazione della proposta di legge cosiddetta ‘Salva Milano'”, aveva dettato il Comune in una nota poco prima dell’intervento di Schlein. E la stessa segretaria ha voluto sottolineare: “Da alcune cose che emergono, sembra ci fosse addirittura intenzione di colpire il sindaco Sala, a cui va la mia solidarietà, naturalmente”.
Fino a oggi il Comune di Milano, compreso il sindaco, aveva sostenuto la necessità di approvare nel più breve tempo possibile il disegno di legge che sbloccherebbe l’urbanistica bypassando le inchieste su cui la politica si è però divisa, anche e soprattutto a sinistra e nel Pd. Ora tutto sembra crollare. “La prossima settimana ci saranno riunioni, di maggioranza e di commissioni, per valutare se e come proseguire l’iter del Salva Milano”, ha affermato Roberto Rosso, senatore di Forza Italia e relatore del provvedimento. “Non commento le indagini, ma è un fatto politico – aggiunge – che il Comune di Milano abbia tolto il suo appoggio al provvedimento”.
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