Sparatoria a Castiglione Chiavarese, Giuseppe Vadalà resta in carcere: “Pentito di ciò che ho fatto, volevo solo minacciarlo”
- Postato il 3 marzo 2025
- Copertina
- Di Genova24
- 2 Visualizzazioni


Genova. “Non volevo colpirlo ma solo minacciarlo”. Così Giuseppe Vadalà, il parrucchiere 53enne arrestato giovedì per aver colpito con tre colpi di pistola l’imprenditore edile Matteo Bo al culmine di una lite nelle campagne di Castiglione Chiavarese per questioni di vicinato ha provato a difendersi questa mattina nell’interrogatorio di garanzia che si è svolto nel carcere di Marassi. Una versione che non convince troppo gli inquirenti visto i sei colpi sparati di cui tre andati a segno.
La gip Elisa Campagna ha convalidato l’arresto e ha disposto la custodia cautelare in carcere per il parrucchiere sestrese. Vadalà questa mattina “ha risposto a tutte le domande della giudice” spiega il suo avvocato Angelo Paone e si è detto “pentito” del suo gesto. “Unico sollievo – ha spiegato l’avvocato – quando ha saputo che le condizioni di Matteo Bo stanno migliorando. Nello stesso tempo ha espresso il proprio pentimento per un gesto istintivo dopo tante diatribe di vicinato”.
Il parrucchiere avrebbe raccontato che quella diatriba andava avanti da tempo e che la realizzazione di quel muretto avrebbe creato danni all’azienda agricola che stava per diventare un vero e proprio agriturismo gestito dai suoi figli. All’interrogatorio era presente anche la pm Daniela Pischetola.
L’accusa per Vadalà è di tentato omicidio aggravato dall’uso dell’arma, del porto illegale della calibro 38 che ha utilizzato per ferirlo (che era detenuta legalmente ma che non poteva essere portata all’esterno di casa) e poi per la detenzione illegale di un’altra pistola, una calibro 6 e 35, trovata dagli inquirenti. L’unica non dichiarata in un arsenale di 27 armi in totale tra fucili e pistole.
L’arma utilizzata per il ferimento ancora non è stata trovata nonostante Vadalà abbia indicato la zona dove la avrebbe gettata già quando si era costituito ai carabinieri di Sestri levante dopo una breve fuga.
Intanto direzione sanitaria dell’ospedale San Martino questa mattina ha fatto sapere che le condizioni di Matteo Bo sono in miglioramento e che la prognosi sarà sciolta nel prossimi giorni. Bo, a cui sono stati estratti tre proiettili (conficcati nel ginocchio, nella spalla e nell’addome) stamani è stato trasferito dalla rianimazione M3 del Monoblocco, diretta dal professor Nicolò Patroniti, al trauma center diretto da Luca Berardi. Il paziente è vigile, lucido e collaborante.