Sostegno a Francesca Albanese anche da parte dell’Ue. Dalle istituzioni italiane neppure una parola
- Postato il 11 luglio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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In attesa di una qualche presa di posizione di una qualche istituzione italiana, è l’Unione europea ad esprimere solidarietà per le sanzioni annunciate dagli Stati Uniti contro la relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina, Francesca Albanese. “L’Ue sostiene fermamente il sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite e si rammarica profondamente della decisione di imporre sanzioni a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi occupati”, ha detto il portavoce della Commissione europea per gli Affari esteri Anouar El Anouni durante il briefing quotidiano alla stampa. “L’Ue, ha aggiunto, continua a sostenere gli sforzi volti a intraprendere indagini indipendenti sulle violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, comprese quelle che potrebbero configurarsi come crimini internazionali”.
La decisione statunitense è arrivata mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu si trovava a Washington per una serie di incontri con Donald Trump e a pochi giorni dopo la presentazione da parte di Albanese di un dettagliato rapporto sul “business del genocidio” in atto a Gaza e Cisgiordania. Nello studio si elencano tutte le aziende, molte statunitensi tra cui anche Amazon, Microsoft, Google, Palantir, Lockheed Martin, che hanno un ruolo nel sostenere le operazioni condotte da Israele nei confronti dei palestinesi. Sinora, dalle istituzioni italiane, governo, presidenza della Repubblica, ministero degli Esteri, etc non è arrivata nessuna dichiarazione a sostegno della giurista italiana, nonostante le ripetute sollecitazioni di diversi esponenti dell’opposizione.
Giovedì sono state le Nazioni Unite a schierarsi a difesa della relatrice. “L’imposizione di sanzioni contro i relatori speciali rappresenta un precedente pericoloso”, ha detto il portavoce del segretario generale Antonio Guterres definendo “inaccettabile” l’uso di misure unilaterali contro qualsiasi esperto o funzionario delle Nazioni Unite. “Come tutti gli altri relatori speciali Onu sui diritti umani, Albanese è un’esperta indipendente nominata dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu e risponde al Consiglio per i diritti umani. Gli Stati membri hanno pieno diritto di esprimere le proprie opinioni e di non condividere i contenuti dei rapporti dei relatori speciali, ma li incoraggiamo a interagire con l’architettura Onu per i diritti umani”, ha aggiunto.
Dal canto suo la giurista italiana ha spiegato in un’intervista a Repubblica: “Vogliono intimidire me, e chiunque cerchi di dire la verità sul genocidio in corso a Gaza, usando metodi che ricordano quelli adottati dalla mafia. Ma non ci riusciranno, perché io continuerò a fare il mio lavoro con la schiena dritta, chiedendo il coinvolgimento della Corte penale internazionale. Il premier israeliano Netanyahu deve essere giudicato all’Aia”.
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