“Sono i giochi olimpici del vetro”. Al via la nuova edizione della Venice Glass Week
- Postato il 11 settembre 2025
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- Di Artribune
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Si intitola #the Magic of Glass la nona edizione della Venice Glass Week. Una settimana solo nel nome, poiché in tutto i giorni dedicati al festival veneziano dell’arte vetraia sono nove: dal 13 al 21 settembre. L’edizione 2025 è anche la più ricca di sempre: quest’anno ha ricevuto il maggior numero di richieste di partecipazione della sua storia. Centinaia di richieste da 54 Paesi che confluiscono in oltre 200 eventi tra mostre, incontri, visite guidate, workshop tra Venezia, Mestre e, ovviamente, il luogo madre della manifattura vetraia veneziana: Murano.

Vetro e tradizioni tra Murano e San Giorgio Maggiore
Proprio l’isola di Murano è al centro del festival: il suo Museo del Vetro, che presto sarà oggetto di ampliamento, ospita infatti la mostra Vero Casanova, un percorso immersivo per scoprire una delle figure più affascinanti del Settecento veneziano, omaggiata dalle creazioni di vetrai muranesi. Sempre il Museo del Vetro è la sede di una mostra che porta alla luce la storia dei Toso, una delle famiglie vetraie più importanti della storia veneziana. Ovviamente, la Venice Glass Week è anche l’occasione perfetta per approfondire la produzione del vetro nei luoghi in cui avviene (per citare il titolo di questa edizione) la “magia”. Anche le fornaci, infatti, aprono le loro porte per ospitare attività non solo espositive ma anche sensoriali, superando – anche solo per un momento – la sacralità del materiale.
Ci spostiamo su un’altra isola, quella di San Giorgio Maggiore, per menzionare un altro luogo che, negli anni, è riuscito a diventare un epicentro della cultura vetraia: Le Stanze del Vetro, fino al 23 novembre con la mostra 1932-1942 Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia, secondo capitolo di una rassegna iniziata nel 2024 che offre l’opportunità di scoprire tutti gli incontri tra l’arte vetraia muranese e la più grande istituzione d’arte della città.

Gli HUB e i premi della Venice Glass Week 2025
Anche quest’anno, la Venice Glass Week propone due mostre collettive, denominate “HUB”, volte a mostrare il meglio della creatività vetraia contemporanea locale e internazionale. La prima (The Venice Glass Week HUB) si tiene a Palazzo Loredan – sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti – e accoglie le creazioni di 50 artisti affermati e mid-career provenienti da 24 Paesi. La seconda (The Venice Glass Week HUB Under35) trova spazio nella sede della Fondazione Bevilacqua La Masa in Piazza San Marco, e costituisce l’occasione per dare risalto alle produzioni di artisti emergenti: una vera novità per la manifestazione, che ne dimostra l’interesse per il panorama artistico più giovane. È proprio per questa caratura internazionale che ha ispirato il curatore Jean Blanchaert, membro del Comitato Scientifico, a definire il festival “i giochi olimpici del vetro”, ma non solo: i partecipanti di entrambi gli HUB, infatti, hanno anche l’opportunità di vincere i rispettivi premi (in collaborazione con Arterìa e con il Coming Museum of Glass di New York), che saranno assegnati nella serata di giovedì 18 settembre, insieme al Premio Fondazione di Venezia per The Venice Glass Week.

Le mostre da vedere in città durante la Glass Week
Oltre alle iniziative del comitato organizzatore, anche altri attori della cultura veneziana si sono attivati, ospitando nelle loro sedi progetti in cui il vetro è protagonista. È il caso di luoghi come la Biblioteca VEZ di Mestre e il Caffè Florian, istituzioni come la Fondazione Querini Stampalia e le Gallerie dell’Accademia (con la mostra di Tristano di Robilant), ma anche gallerie d’arte come Mare Karina, Negropontes, 193 Gallery, Marina Bastianello e Victoria Miro.

Sembra pietra ma non è. La mostra da Marignana Arte
Di particolare interesse è la proposta di Marignana, che inaugura una curiosa retrospettiva su una meno nota tipologia di produzione muranese. Se ad un primo sguardo i vasi e le brocche esposti in mostra possono sembrare realizzati in pietre dure (agata, onice, malachite…), la realtà è ben diversa: nel secondo Ottocento, i vetrai muranesi sperimentarono con sali d’argento, ossidi metallici e sostanze riducenti, conferendo al vetro venature e colori iridescenti tanto precisi da sembrare – a tutti gli effetti – minerali. La mostra, a cura di Giulio Malinverni e Francesca Vacca, è inoltre accompagnata da un catalogo che restituisce la ricerca storica e scientifica da cui emerge.
Alberto Villa
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L’articolo "“Sono i giochi olimpici del vetro”. Al via la nuova edizione della Venice Glass Week " è apparso per la prima volta su Artribune®.