“Sono arrivata a 39 anni a soffrire di anoressia e attacchi di panico, pensavo di morire, ma ora ne sono uscita”: Sonia Bruganelli a Verissimo
- Postato il 19 ottobre 2025
- Televisione
- Di Il Fatto Quotidiano
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Sonia Bruganelli racconta per la prima volta in tv a “Verissimo” di aver sofferto di attacchi di panico e anoressia, legati a un percorso difficile di auto accettazione. La Bruganelli spiega di non essersi mai perdonata fino in fondo la scelta di aver abortito all’età di 24 anni.
Interrompere la sua prima gravidanza è stato un trauma che si è portata dietro per tutta la vita. “Io e Paolo stavamo insieme da un anno. È successa questa cosa e abbiamo scelto quella strada“, spiega Sonia Bruganelli, che nel suo libro autobiografico “Solo quello che rimane” scrive che in quell’occasione Paolo Bonolis le aveva spiegato di non essere ancora pronto a diventare di nuovo papà, dopo la separazione dalla prima moglie Diane Zoeller, da cui ha avuto due figli, Stefano e Martina.
L’ospite di Silvia Toffanin ha poi descritto la il primo attacco di panico: “La mia prima crisi di panico è arrivata durante un viaggio a New York, ero partita da sola con i figli, volevo dimostrarmi di essere all’altezza – spiega la Bruganelli – dopo averli messi a letto, mi sono sentita morire, non riuscivo a respirare”.
La produttrice televisiva ha raccontato anche del percorso intrapreso per uscire dal tunnel: “Per anni ne ho sofferto ma ora ho imparato a disinnescare le crisi di panico grazie a uno psicologo cognitivo comportamentale. Riesco a cavalcare quei pensieri e domarli”.
Un altro periodo difficile per la Bruganelli è stato quello legato ai suoi disturbi alimentari. “Non credevo neanche fosse possibile iniziare a soffrire di anoressia a 39 anni, ma ci sono cascata. Io amavo mangiare, però ho sempre avuto l’occhio alla bilancia. Ero arrivata a un punto in cui facevo proprio fatica a deglutire, i muscoli della mia gola si rifiutavano di ingoiare”.
In quel caso, Sonia spiega di come l’aiuto dei suoi figli e del padre sia stato fondamentale per superare quegli anni: “Le parole di mio figlio Davide sono state salvifiche, vedeva che non stavo bene. Mi sono detta ‘anche in questo non riesci a essere una brava madre‘ – ricorda Sonia – anche mio padre è stato fondamentale per uscire dall’anoressia, mi chiedeva un po’ alla volta se avessi fame, piano piano ho ripreso a mangiare”.
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