Sondaggi: FdI stabile al 28%, il Pd resta secondo nonostante le indagini. Crescono M5S e astensione
- Postato il 26 luglio 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
.png)
Le inchieste della magistratura e la riforma della Giustizia sul fronte interno. L’infinito massacro del popolo palestinese a Gaza, lo stallo in Ucraina e la trattative per i dazi su quello internazionale. Gli ultimi trenta giorni hanno visto emergere nell’agenda mediatica questioni che avrebbero potuto, potenzialmente, avere un grande impatto sull’opinione pubblica. E, di conseguenza, sulle intenzioni di voto dei cittadini italiani. Eppure, i dati sulle intenzioni di voto – riportati su Il Corriere della Sera – mostrano variazioni minime rispetto allo scorso mese.
Tra le forze di governo, Fratelli d’Italia si conferma saldamente al 28%, in linea con il 28,2% di giugno. Forza Italia registra un lieve calo (8,1%, -0,3%), così come la Lega (8,5%, -0,3%), mentre Noi moderati rimane stabile all’1,1%. Tra le opposizioni, il Partito Democratico si attesta al 21,1%, senza subire contraccolpi significativi nonostante le indagini in corso (-0,3%). La crescita più decisa è quella del Movimento 5 Stelle, che sale al 14,3% (+1 punto rispetto a giugno). Un aumento che sembra essere il frutto della linea autonoma assunta dal M5S, in particolare sul fronte degli esteri, votata al pacifismo e alla ferma condanna della politica israeliana. Tra le altre formazioni, Alleanza Verdi Sinistra (5,8%) e Italia Viva (2,2%) restano stabili, mentre +Europa mostra un timido recupero (2,2%, +0,5%). In calo, invece, Azione (2,6%, -0,4%). Preoccupa l’aumento dell’astensione, ora al 42,5% (+1,5% su giugno), una percentuale che supera già quella delle Politiche 2022 (39%) e che mostra come la popolazione abbia un atteggiamento sempre più distaccato e disilluso rispetto a quanto accade in Italia e nel mondo.
I dati sull’astensione preoccupano anche in vista delle elezioni regionali che si terranno tra poche settimane: si comincia a fine settembre con Valle d’Aosta e Marche, per poi proseguire in autunno con Veneto, Toscana, Campania e Puglia. Un test importante per i partiti, anche se per ora i sondaggi non fanno intravedere la possibilità di grandi scossoni. Dopo il piccolo boom di giugno, l’esecutivo torna a perdere terreno: i giudizi positivi scendono al 36% (-3 punti), mentre quelli negativi restano fermi al 51%. Anche la popolarità di Giorgia Meloni fa un leggero passo indietro (43%, -2 punti). Antonio Tajani perde qualche colpo (29%, -3 punti) e cala pure Giuseppe Conte: il suo indice di gradimento si attesta al 26% (-2 punti), nonostante la crescita del M5S nei sondaggi.
L'articolo Sondaggi: FdI stabile al 28%, il Pd resta secondo nonostante le indagini. Crescono M5S e astensione proviene da Il Fatto Quotidiano.