Solo due stomaterapisti in tutta la provincia di Savona, Asl2: “Obiettivo aumentare queste figure”
- Postato il 7 luglio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Viviamo un momento storico particolare e con delle difficoltà. Anche, e soprattutto, la sanità italiana sta attraversando un periodo di ostacoli caratterizzato da una marcata carenza di personale che mette a rischio la tenuta del sistema. Questa crisi, acuita da fattori come l’invecchiamento della popolazione e il massiccio pensionamento di professionisti, minaccia la riforma territoriale del PNRR e la qualità dei servizi offerti.
Sulle pagine del nostro giornale abbiamo sempre cercato di dare spazio soprattutto alle “belle” notizie che riguardano il mondo della sanità. Abbiamo anche dovuto scrivere di casi di malasanità, sempre dopo le dovute ricerche e i dovuti riscontri.
Sono tanti i lettori che frequentemente ci segnalano di casi o problemi con il mondo sanitario. Non ultimo un signore ha contattato la redazione di IVG per un problema legato alle stomie per la raccolta delle feci dopo aver subito un’intervento di deviazione intestinale.
Il paziente in questione è stato operato presso l’ospedale San Paolo di Savona ed è stato poi ricoverato nel reparto di chirurgia generale. In seguito è stato ricoverato presso l’ospedale di Comunità di Cairo Montenotte per poi ritornare, causa infezione, ad essere ricoverato al San Paolo ma questa volta nel reparto di medicina interna 1. Un mese di difficoltà dovuto alle varie conseguenze post-operatorie, alle quali si è aggiunta una problematica ingombrante e invalidante: le stomie non andavano bene per il tipo di intervento subito. Le stomie (in gergo comune sacche) sono oggetti particolari che hanno delle misure differenti, calibri che vanno in base alla dimensione del buchino da dove escono le feci. Questi buchi vanno in base alla conformazione anatomica delle persone e in base ai diversi tipi di interventi chirurgici, per cui le stomie vanno adattate a ciascun paziente.
Il paziente necessitava dunque di avere delle sacche su misura e per fare ciò c’era bisogno dello stomaterapista (questo professionista si occupa di pazienti che hanno subito un intervento chirurgico per creare una stomia, un’apertura nell’addome per la fuoriuscita di feci o urine. Lo stomaterapista fornisce supporto e istruzione durante le fasi pre- e post-operatoria, aiutando i pazienti a gestire la stomia, a prevenire complicanze e a condurre una vita normale.) .
Un ostacolo che si è rilevato duro da superare ma grazie alla caparbietà dei medici che hanno seguito il paziente si è poi giunti, dopo un mese, ad avere le sacche adeguate. La problematica? Gli stomaterapisti in Asl2 sono solamente due e devono coprire sia ospedali e che territorio. Per questo hanno ritardato nell’intervento richiesto sul paziente.
Insomma troppo pochi per un lavoro così delicato, un numero ridotto per coprire una richiesta considerevole. La redazione di IVG ha voluto fare chiarezza con Asl2 riguardo al numero così ridotto di queste figure specializzate di cui c’è sempre più bisogno.
“Lo stomaterapista è una figura professionale altamente specializzata nell’ambito infermieristico, con competenze specifiche nella cura e nella gestione delle persone portatrici di stomia (apertura creata chirurgicamente sull’addome) o con problematiche del pavimento pelvico. In merito alla dotazione attuale, la Direzione conferma che in Asl2 sono presenti due stomaterapisti, uno dedicato all’area di ponente e l’altro all’area di Levante. E’ intenzione dell’Azienda incrementare in futuro il numero di queste figure professionali esperte a disposizione per dare una risposta ancora più tempestiva alle richieste che provengono sia dall’ospedale che dal territorio. E’ pur vero che la carenza di questi specialisti è un problema diffuso, visto l’incremento dei casi che necessitano questo tipo di intervento e di assistenza, soprattutto nella popolazione più anziana”, dichiara il dottor Marino Anfosso, della Direzione Professioni sanitarie di Asl2.