Soldi ad Hamas, Salis: “Mai andata ai comizi di Hannoun, pronte querele. Se accuse confermate, danno per la popolazione palestinese”
- Postato il 29 dicembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Avevo scelto il silenzio sulle indagini che hanno portato all’arresto di Mohammad Hannoun, con l’accusa di finanziamento ad Hamas, perché le inchieste non si commentano e si lascia lavorare la magistratura senza strumentalizzazioni politiche. Ma in queste ore sta circolando un racconto falso, costruito con fotomontaggi e insinuazioni, che ha superato la soglia della tollerabilità. Non sono mai andata in piazza con altri sindaci ad ascoltare Hannoun il 17 settembre. In quella giornata abbiamo partecipato per pochi minuti a una delle tante iniziative di Music for Peace, senza alcun contatto con Hannoun, né allora né in altre occasioni. Se lui ha parlato, lo ha fatto dopo che io e gli altri sindaci avevamo già lasciato la piazza. Querelerò chi diffonde notizie inventante e chiedo agli altri sindaci di seguirmi“.
Con queste parole inizia il comunicato stampa di Silvia Salis a commento della vicenda relativa all’inchiesta delle procure di Genova e Roma su eventuali finanziamenti ad Hamas da parte di associazioni “pro Pal” attive in Italia. La sindaca di Genova in queste ore è finita nel mirino dei partiti di centrodestra per il suo appoggio solidale alla causa palestinese di questi ultimi mesi, quando nelle piazze di Genova – come in quelle di tutte le grandi città italiane – decine di migliaia di persone si sono mobilitate contro il massacro in corso a Gaza.
“Secondo la destra non avrei dovuto partecipare a manifestazioni di solidarietà a un popolo massacrato perché c’era anche lui, all’epoca sconosciuto ai più e per di più libero cittadino – continua la sindaca – Che cosa dovremmo dire, allora, di chi siede nelle aule istituzionali accanto a colleghi indagati anche per corruzione o che ha fatto parte di giunte sciolte anche a seguito di indagini della magistratura?”.
“Noi non siamo così – conclude il suo video messaggio diffuso attraverso i social Se le accuse verranno confermate, sarà un danno enorme: per la popolazione palestinese; per chi, pensando di aiutare persone che morivano e soffrivano sotto le bombe, è stato ingannato a beneficio dei terroristi; per associazioni come Music for Peace, che non hanno nulla a che vedere con l’inchiesta e stanno facendo un lavoro straordinario di aiuto umanitario, con tonnellate di materiali che sono ancora bloccati in Giordania, in attesa di arrivare a destinazione. Non prenderò mai alcuna distanza da uno straordinario movimento di solidarietà per la popolazione palestinese nato a Genova e del quale sono profondamente orgogliosa”.
La sindaca conclude sottolineando che “è vergognoso il tentativo della destra di cavalcare questa inchiesta per creare ulteriori ostacoli all’arrivo a destinazione delle tantissime tonnellate di aiuti umanitari raccolte. Da parte mia, assicuro che non prenderò mai alcuna distanza da uno straordinario movimento di solidarietà nato nella nostra città e del quale sono profondamente orgogliosa”.
Oggi la manifestazione a Marassi
“La solidarietà con la Palestina non si arresta, tutti e tutte libere!”. Circola da ieri pomeriggio sui social e sulle chat il volantino che invita a un presidio organizzato alle 18 davanti al carcere di Marassi, a Genova, per sostenere Mohammad Hannoun, che lì si trova dopo essere stato arrestato con l’accusa di avere gestito raccolte fondi per sostenere Hamas.
La manifestazione di oggi è stata promossa da alcune associazioni e singoli cittadini e anche se non è possibile ipotizzare quanto sarà partecipata, in queste ore stanno prendendo forma sia un movimento di sostegno per l’architetto palestinese sotto inchiesta sia un movimento di opinione che vuole chiarezza sull’indagine portata avanti dalla procura di Genova anche su input di fonti investigative israeliane.