Soffoca i gemellini appena nati e li nasconde nell’armadio: 25enne ai domiciliari a Reggio Calabria
- Postato il 9 ottobre 2025
- Cronaca Nera
- Di Il Fatto Quotidiano
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Avrebbe soffocato i gemellini appena partoriti e poi ha occultato i due cadaveri all’interno dell’armadio dove poi sono stati scoperti a causa del cattivo odore che usciva dal mobile. Con l’accusa di duplice infanticidio è finita ai domiciliari la ragazza che, nel luglio 2024, a Reggio Calabria si era presentata in ospedale, accusando dei malori e negando di essere mai stata incinta. Su richiesta del procuratore Giuseppe Borrelli e del sostituto Chiara Greco, il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare che è stata eseguita dalla squadra mobile. Alla ragazza, di 25 anni, inoltre, è stato applicato anche il braccialetto elettronico.
La vicenda è venuta fuori quando i genitori della giovane indagata, residente a Pellaro nella zona sud della città, hanno chiamato la polizia dopo aver trovato i due gemelli senza vita avvolti in una coperta mentre la figlia, oggi arrestata, era ricoverata nel reparto di Ostetricia e ginecologia. Le indagini si sono sviluppate partendo dalla visione dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona. Dai filmati, gli investigatori hanno la certezza che la ragazza fosse sola all’interno dell’abitazione tra le 19 e le 20.30 dell’8 luglio, presunto orario del parto e della morte dei bambini. Decesso che sarebbe avvenuto per soffocamento stando agli accertamenti di natura biologica effettuati anche sul materiale organico sequestrato presso il Policlinico di Messina dove la venticinquenne, in un secondo momento, si era stata sottoposta ad intervento di raschiamento. L’esame del dna, infatti, ha confermato che i due neonati erano figli dell’indagata e che erano nati vivi.
Interrogati i familiari, questi erano ignari di cosa si è consumato tra le mura domestiche e, in relazione al ricovero della figlia al Gom di Reggio Calabria, risalente a poco tempo prima del ritrovamento dei neonati, avevano affermato che la ragazza sarebbe stata ricoverata per una forte emorragia. Anche davanti ai sospetti di un parto in casa, infatti, la giovane aveva lamentato soltanto un generico malessere fisico, negando categoricamente di avere mai avuto rapporti sessuali.
Scoperta la tragedia, poi, si è chiusa nel mutismo. Il resto lo hanno fatto le intercettazioni telefoniche e i messaggi che la ragazza, nel corso degli anni, si è scambiata con il fidanzato, indagato per favoreggiamento personale: dalle loro conversazioni sarebbe emerso che la giovane coppia abbia già vissuto una identica situazione nel 2022, con forti disaccordi tra i due giovani circa il fatto di tenere o meno il figlio, fino al mese di agosto, data in cui la donna avrebbe partorito e soppresso il corpo del neonato. Sospettando, quindi, che la morte dei due gemellini non fosse l’unica di cui sarebbe responsabile la donna, con l’ausilio di cani molecolari e di un georadar la squadra mobile ha eseguito una perquisizione nel giardino e nei terreni dell’indagata e del fidanzato finalizzato al rinvenimento di ulteriori resti umani.
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