Soelden, la rimonta di Vinatzer dà un po’ di respiro all’Italia: primi segni della cura Pini. Odermatt è il solito cannibale
- Postato il 26 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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La due giorni inaugurale della Coppa del Mondo dello sci alpino regala poche soddisfazioni all’Italia. L’ottavo posto portato a casa nel gigante maschile da Alex Vinatzer è una boccata d’ossigeno ma le luci sono decisamente meno delle ombre.
- La gran rimonta di Vinatzer
- Odermatt è il solito cannibale
- L’arrido del dt Mauro Pini
- Ombre già nella prima manche
La gran rimonta di Vinatzer
Nella seconda manche ci sono solo tre italiani. Il primo a partire è Borsotti che sfrutta solo a metà la possibilità di una pista perfetta, la sua è comunque una prova positiva che conclude con un 24esimo posto che può essere un buon viatico. Meno positiva invece la prova di Luca De Aliprandini che dopo il 18esimo posto della prima manche, fa peggio nella seconda e chiusa soltanto 22esimo. Il sorriso per l’Italia arriva con la prestazione di Alex Vinatzer che chiude al 21esimo posto la prima manche e nella seconda si scatena riuscendo a recuperare 13 posizioni e a concludere con un ottavo posto che è molto positivo per la spedizione azzurra.
Odermatt è il solito cannibale
La vittoria, manco a dirlo, è dello svizzero Marco Odermatt. Il dominatore della scorsa stagione continua sulla stessa falsariga conquistando subito il primo gigante della stagione non senza un po’ di apprensione. La battaglia contro l’austriaco Schwarz è sul filo dei centesimi ma alla fine Odermatt riesce ad avere la meglio. Al terzo posto si piazza il norvegese Alie McGrath.
L’arrido del dt Mauro Pini
L’Italia ha cambiato, un tentativo di invertire la rotta dopo alcune stagioni molto deludenti soprattutto nelle discipline tecniche. La scelta della Fisi è stata quella di affidare la squadra alle cure di un nuovo direttore tecnico, Mauro Pini, che avrà il compito di dare una scossa all’ambiente azzurro. Nei giorni scorsi l’ex allenatore di Petra Vhlova ha svelato le ambizioni di questa nuova sfida: “La prima ambizione è quella di creare una squadra, un gruppo autentico di lavoro. Il talento c’è ma va sfruttato con il lavoro e devo dire che i ragazzi sono dei gran lavoratori”. Ovviamente impossibile giudicare dalla prima uscita ma di certo il gigante di Soelden non può essere inserito nella cartella dei successi per la nazionale azzurra.
Ombre già nella prima manche
Sono sei gli azzurri che prendono il via nel primo gigante nella stagione e tre rimangono fuori già dopo la prima manche. La delusione più grande è quella di Filippo Della Vite, da tempo considerato uno dei migliori talenti azzurri che però continua a fare una fatica terribile ad esprimersi: il suo 36esimo posto alla fine della prima discesa è una gran delusione. Peccato invece per Giovanni Franzoni che sta provando a fare bene anche nella disciplina più tecnica e che rimane fuori dalla seconda prova solo per 8 centesimi e il 32esimo crono. Molto più indietro invece Tobias Kastlunger.