Social media: come li usi importa più di quanto
- Postato il 19 dicembre 2024
- Di Focus.it
- 2 Visualizzazioni
Nell'annoso dibattito sugli effetti dei social media sulla salute mentale si perde spesso di vita un tema importante: il... come. In che modo utilizziamo i social? Sono mezzi per interagire, contattare, comunicare in modo attivo o un riempitivo passivo di ore vuote, che passano rapide come minuti? La differenza conta: uno studio del Joint Research Center (JRC), il servizio di ricerca scientifica della Commissione Europea, su come i giovani in Europa si rapportano ai social rivela una forte connessione tra il loro utilizzo passivo e i sentimenti di disconnessione e solitudine.. Il tempo online. I dati sono stati estrapolati dalla EU Loneliness Survey, un'indagine sulla solitudine percepita dai cittadini europei condotta su poco meno di 30.000 persone tra novembre e dicembre 2022. La nuova analisi voleva approfondire il rapporto degli intervistati con social network e app di messaggistica istantanea. Nel gruppo di soggetti tra i 16 e i 30 anni, circa il 34,5% delle persone ha detto di usare i social network per oltre due ore al giorno, e il 26,1% ha risposto di trascorrere più di due ore sulle app di messaggistica istantanea. Tra i soggetti di età maggiore a 31 anni trascorreva più di due ore sui social il 13,1% delle persone, e sulle app di messaggistica l'8,8%.. Impigliati nella Rete. Più di un terzo dei soggetti tra i 16 e i 30 anni ha mostrato, rispondendo al questionario, tutti i sintomi di una dipendenza da social media, come il trascurare la famiglia, il lavoro o la scuola per trascorrere tempo sui social, più volte alla settimana. All'interno del gruppo degli over 31 si trovava in questa situazione il 12% degli intervistati.. Contatti illusori. Se il trascorrere più di due ore sui social network è risultato correlato a un aumento importante della prevalenza della solitudine percepita, la ragione di questo è forse da cercare nel modo in cui stiamo sui social: l'uso intenso passivo dei social media è infatti parso correlato con un aumento del senso di solitudine e - paradossalmente, trattandosi di reti sociali - di disconnessione.. In disparte a guardare. Per uso passivo si intende scrollare passivamente i contenuti altrui senza alcuna interazione, like o commenti, come osservatori esterni. L'uso attivo si riferisce invece all'abitudine di postare, commentare, interagire con gli altri utenti. Queste due modalità sono già state collegate in passato a opposte esperienze emotive dei social: con l'uso attivo aumentano il senso di connessione e di supporto sociale; con quello passivo, crescono le emozioni negative come invidia, depressione, ansia.. L'uso intensivo delle app di messaggistica istantanea come WhatsApp, o Messenger, ma anche l'uso attivo dei social network, non sono invece risultati correlati a un'alta prevalenza di solitudine.. Un tema complesso. Ricordiamo che quella emersa è una correlazione e non un rapporto di causa effetto: non è detto che siano i social a farci sentire soli; potrebbe essere che le persone sole abbiano più tempo libero da impegni sociali e scelgano più spesso di trascorrerlo online. Comunque, la distinzione tra i due diversi modi di usare i social ci ricorda che la questione "tempo trascorso online" è importante, ma non è l'unica di cui tenere conto, quando si ricercano nell'uso dei social le radici della solitudine moderna..