“Smash for hope”, a Viareggio il primo torneo nazionale di beach volley per i malati di tumore e leucemia

  • Postato il 5 giugno 2025
  • Sport
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Viareggio si prepara ad ospitare “Smash for hope”, il primo torneo nazionale di beach volley organizzato per i giovani pazienti malati di tumore o leucemia. L’evento, che si terrà il 7 e 8 giugno alla spiaggia di Marina di Torre del Lago, è stato organizzato nell’ambito del “Progetto Sport e salute” dall’Associazione genitori bambini affetti da leucemia o tumori e dall’Unità operativa di oncoematologia pediatrica del Santa Chiara Pisa. L’obiettivo, come si legge nel comunicato, è “celebrare la vita, la forza e lo spirito di squadra di questi giovani atleti provenienti dai più importanti centri italiani di oncoematologia pediatrica”.

Il torneo vedrà la partecipazione di 80 ragazze e ragazzi, tra i 15 e i 25 anni e provenienti da tutta Italia, che saranno accolti dai volontari dell’associazione e avranno la possibilità di pernottare al camping Europa, sempre di Torre del Lago. Quello organizzato è un weekend all’insegna dello sport, dove gli ospiti si troveranno a sfidarsi e giocare in un’atmosfera di festa e inclusione. Cuore dell’iniziativa è infatti il movimento e la consapevolezza, sempre più condivisa dalla comunità scientifica, dei significativi benefici dell’attività fisica durante e dopo il trattamento del cancro in ogni età della vita. “Ci sono evidenze consolidate – evidenzia l’Associazione genitori bambini affetti da leucemia o tumori – che un’attività fisica regolare riduca il rischio cardiovascolare ma anche il disagio psicologico per le persone non affette da cancro, ma ormai negli ultimi anni corposa è la letteratura a sostegno della attività fisica durante e dopo la chemioterapia”. Le due giornate saranno arricchite anche dalla presenza di tre ospiti d’eccezione: Fabio Vullo, Riccardo Fenili e Riccardo Giumelli, campioni dello scenario pallavolistico italiano.

“Smash for hope” si aggiunge alla lunga lista di attività di volontariato che l’associazione porta avanti da anni per migliorare la qualità di vita dei bambini, adolescenti e giovani adulti affetti da patologie rare ed ancora potenzialmente mortali. Tra queste, il residence “L’Isola dei Girasoli”, attivo dal 2011 grazie alla Fondazione Pisa, e il “Villaggio del Sorriso”, sempre grazie a Fondazione Pisa e all’associazione 30 Ore per la Vita, per l’accoglienza dei bambini/adolescenti e le loro famiglie che che hanno bisogno di essere sottoposti a terapie antiblastiche e/o al trapianto di midollo osseo.

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Il Fatto Quotidiano

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