Smart Paper, sindacati chiedono incontro urgente a Enel e Ministero
- Postato il 18 ottobre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Smart Paper, sindacati chiedono incontro urgente a Enel e Ministero
Nel caso Smart Paper colpo d’ala dei sindacati che chiedono un «incontro urgente» ll’azienda committente, l’Enel, e al Mimit. Nel documento l’invito a «un intervento diretto»
Caso Smart Paper: le segreterie regionali di Fim, Fiom, Uilm e Fismic si rivolgono direttamente all’azienda committente, l’Enel, e al Mimit, chiedendo un «incontro urgente» anche se il colosso energetico di cui Smart Paper ha perso la commessa in favore dell’Ati Accenture-Datacontact, sarà presente al tavolo di giovedì prossimo in via Verrastro, con tutti i soggetti imprenditoriali coinvolti, la Regione e le stesse parti sindacali.
SMART PAPER, IL DOCUMENTO DEI SINDACATI
Nel documento che è stato inviato a Enel e Mimit i sindacati rilanciano le questioni che stanno preoccupando maggiormente i lavoratori in questo momento, prima tra tutte il cambio di sede, che nelle intenzioni dell’Ati dovrebbe adesso fare capo a Matera. «Nel corso degli incontri che si sono svolti con le organizzazioni sindacali l’ATI composta dalle società Accenture Outsourcing e Datacontact non ha dato garanzie di applicazione di quanto previsto dalla legge sulla clausola sociale, sia in tema di territorialità che di perimetro e trattamenti economici», scrivono le segreterie Regionali di Fim Fiom Uilm Fismic chiedendo l’incontro.
LA RICHIESTA D’INCONTRO
Riassumendo la situazione «nel dettaglio», nella richiesta di incontro presentata a Enel e al Mimit, i sindacati scrivono anche che «delle 407 risorse complessive, dichiarate dalla società uscente in apertura di clausola, Accenture -Datacontact hanno chiesto chiarimenti su ben 80 non avendo avuto, a loro dire, conferme sull’assegnazione in via continuativa ed esclusiva sulla commessa da almeno 6 mesi. Tutto questo nonostante il perimetro complessivo fosse, in fase di gara, di ben 441 risorse». Per quanto attiene i trattamenti economici i sindacati hanno sottolineato a Enel e Mimit che «l’ATI ha confermato l’applicazione per i lavoratori impattati del contratto delle Telecomunicazioni con mantenimento della RAL lorda. Ha però comunicato l’applicazione delle condizioni in vigore non al passaggio dei lavoratori ma al momento della gara (febbraio 2025) e la non conferma degli integrativi di secondo livello».
SMART PAPER, LA SPINOSA QUESTIONE DEL CAMBIO SEDE A MATERA
Infine c’è la questione del cambio di sede a Matera, probabilmente la più spinosa visto che per Fim Cisl l’opzione del trasferimento, mitigata dalla possibilità dello smart working, sarebbe solo «un modo di mascherare gli esuberi»: una soluzione che ha comunque incontrato il no dei lavoratori espresso anche durante le mobilitazioni dei giorni scorsi, nello sciopero di quattro ore a fine turno il 13 e 14 ottobre e nell’assemblea che si è tenuta giovedì scorso a Tito.
CONVOCAZIONE IN REGIONE BASILICATA
«La proposta presentata è quella di prevedere lo spostamento delle sedi da Potenza a Matera, con una distanza di quasi 100 chilometri, e da Castelfranco Veneto a Padova, con una distanza di circa 40 chilometri, eludendo quindi completamente il criterio della territorialità previsto nelle clausole sociali», si legge nel documento inviato a Enel e Mimit. Di qui, la richiesta dei sindacati: «Risulta, di conseguenza, del tutto evidente come si prospettino nei due territori impattati delle potenziali imminenti crisi occupazionali che necessitano, per essere scongiurate, di un intervento diretto sia da parte delle istituzioni ministeriali che della committenza». Nel frattempo, è già arrivata per tutte le parti la convocazione ufficiale per giovedì mattina alle 10 presso l’Assessorato allo Sviluppo Economico in Regione per «valutare congiuntamente i seguenti punti: sede di lavoro a Potenza, perimetri occupazionali e salario dei lavoratori». Un incontro che sarà accompagnato da una manifestazione dei lavoratori.
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