Slow Fish, il ritorno in Liguria è in forse: nessun contributo dalla Regione

  • Postato il 12 maggio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico maggio 2025

Liguria. Dopo quattro giorni di incontri, laboratori, degustazioni e acquisti l’edizione 2025 di Slow Fish chiude i battenti al porto antico di Genova con l’amaro in bocca. Successo di pubblico, soprattutto nel fine settimana, sia per il “mercato” sia per gli stand regionali, passando per l’area food truck, e quella dei convegni.

Ma gli organizzatori non nascondono la profonda delusione per il mancato sostegno economico da parte della Regione Liguria che, nelle precedenti edizioni (a cadenza biennale) aveva versato 400mila euro. Non solo, diversamente dal passato il Comune di Genova ha imposto il pagamento dell’occupazione del suolo pubblico.

“Eravamo soliti finire l’ultimo comunicato dell’evento – dice Daniele Buttignol, amministratore delegato di Slow Food Promozione – con un arrivederci a Genova nel 2027 ma le difficoltà organizzative che abbiamo dovuto sostenere quest’anno ci impongono un confronto con le istituzioni, Regione Liguria e Comune di Genova in primis, e chi ha creduto in questa edizione della manifestazione per delinearne il futuro. Abbiamo voluto fare Slow Fish perché crediamo nei suoi contenuti e nell’attualità delle sue tematiche”.

Buttignol elenca poi i supporter che non sono mancati, anche istituzioni locali: “Ringraziamo il Masaf per il grande supporto, la Camera di Commercio di Genova, la fondazione Carige, il Porto antico di Genova e l’Autorità portuale, storici e nuovi partner che hanno creduto nella nostra iniziativa come Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy, Reale Mutua, BBBell, Banca d’Alba, Ricrea, Bormioli Luigi, San Bernardo, eViso e Amiu, e naturalmente le istituzioni regionali e gli espositori presenti. È grazie a loro se Slow Fish 2025 ha nuovamente arricchito il Porto di Genova per quattro giorni. L’ultimo grazie va al pubblico che con interesse, con partecipazione e gioia ha animato gli spazi e gli eventi di Slow Fish 2025”.

Secondo quanto spiegato dagli organizzatori di Slow Fish il mancato contributo da 400mila ha portato le casse della manifestazione in rosso. E a proposito di colore, non c’entra quello politico. La Regione Liguria anche nel recente passato non aveva mancato di sostenere la kermesse.

Che, ricordano da Slow Food, non è una “sagra del pesce” ma un momento di scambio su tematiche ambientali, sociali ed economiche attorno al tema del mare, del Mediterraneo e di chi ci abita. L’edizione appena conclusa, ad esempio, ha messo al centro più che mai le difficoltà dell’essere pescatore. “Bisogna agire – puntualizza Barbara Nappini , presidente di Slow Food Italia – il nuovo mestiere del mare può reggersi solo grazie a politiche che tutelino davvero gli ecosistemi e sostengano la pesca, così come l’agricoltura, non pensando ai prossimi cinque anni, ma ai prossimi cinque secoli”.

Autore
Il Vostro Giornale

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