Skymetro, Piciocchi apre agli indennizzi per i proprietari delle case lungo il tracciato
- Postato il 8 marzo 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Sono disposto ad aprire un ragionamento sugli indennizzi per le abitazioni interessate dal tracciato”. Il vicesindaco reggente e candidato Pietro Piciocchi gioca una nuova carta per blindare il progetto Skymetro, la metropolitana sopraelevata della Valbisagno già annoverata tra i temi più caldi della campagna elettorale. E mentre il progetto definitivo attende il via libera del Consiglio superiore dei lavori pubblici, con la demolizione dell’istituto Firpo diventata ormai l’opzione numero uno, mette in campo una strategia rimasta finora inesplorata: una sorta di compensazione sul modello dell’ultimo miglio del Terzo Valico a Certosa.
“Sono disposto a incontrare i cittadini – ribadisce Piciocchi interpellato da Genova24 -. Su questo offro la disponibilità politica, senza trascurare però che la stragrande maggioranza della vallata chiede fortemente lo Skymetro, e posso assicurare che la gente mi chiede anche di sbrigarmi”.
Fin dalle prime puntate della lunga telenovela sul progetto, in effetti, la Valbisagno si è spaccata in due: nella parte bassa ha fatto proseliti il comitato Opposizione Skymetro – Valbisagno sostenibile, che non vuole il prolungamento della metropolitana e propone la tranvia come alternativa, mentre a Molassana e dintorni hanno avuto gioco facile gli esponenti del centrodestra locale che hanno foraggiato persino un comitato del sì, attivo solo online.
L’idea, funzionale anche a limitare la perdita di consenso a Marassi e San Fruttuoso in vista delle elezioni a maggio, è quella di prevedere un indennizzo economico per gli appartamenti che si troveranno lo Skymetro davanti alle finestre, a più di 10 metri d’altezza. Succederà in via Canevari per le case di Borgo Incrociati, succederà in via Moresco, in via Monnet e ancora, sulla sponda opposta, in via Mandoli, piazzale Parenzo e tutto il Lungobisagno, dove però si affacciano relativamente pochi palazzi. “Dobbiamo capire bene il perimetro e le condizioni – precisa Piciocchi – però non escludo un ragionamento di questo tipo”.
Il piano di rigenerazione urbana della Valpolcevera, ancora da definire nei dettagli, prevede un numero limitato di demolizioni e fasce diverse di indennizzi a seconda della distanza delle finestre dai binari della linea merci del Campasso, su cui transiteranno 42 treni al giorno. In quel caso i disagi includeranno rumori e vibrazioni, quindi si parla anche di espropri. In Valbisagno nessuno verrebbe mandato via, ma i proprietari potrebbero ricevere una compensazione per la prevedibile perdita di valore del proprio immobile.
Un’ipotesi tutta da definire, soprattutto per gli aspetti economici. Ad oggi i 398 milioni di euro concessi dal ministero dei Trasporti basterebbero – per ammissione dell’assessore De Fornari – solo per raggiungere Ponte Carrega. Il Comune confida di ottenere ulteriori risorse in futuro per arrivare direttamente a Prato, e non più solo a Molassana. Tuttavia serviranno altri soldi pure per demolire l’edificio che ospita l’istituto Firpo-Buonarroti e spostarlo in un’altra sede, al posto del carcere o direttamente in quartiere diverso. È quello che Piciocchi aveva anticipato come “grande piano di rigenerazione di Marassi” in un disegno complessivo che includerà anche il nuovo stadio Ferraris.
L’eliminazione del plesso scolastico sembra infatti l’unica soluzione percorribile per superare l’impasse in cui si è arenato lo Skymetro dopo gli ultimi pesanti rilievi del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Non potendo smontare e rimontare la copertura del Bisagno davanti allo stadio, i tecnici hanno dovuto studiare un lungo ponte obliquo a campata unica per attraversare il torrente.
Ma l’interferenza col Firpo da un lato (distante solo 50 centimetri) e col Ferraris dall’altro è risultata difficilmente risolvibile. Si era valutata anche la possibilità di appoggiare la metropolitana all’istituto, eventualmente murando alcune finestre. Dopodiché, nonostante le rassicurazioni dell’assessore De Fornari in commissione municipale, si è fatto largo il pano B. In questo modo, non dovendo più scansare lo stabile, il passaggio alla sponda sinistra potrebbe avvenire più comodamente a monte della piastra, lasciando più spazio anche allo stadio.
Piciocchi aveva parlato di un via libera da Roma “anticipato verbalmente”. Oggi preferisce attenersi al protocollo e spiega che “a breve” ci saranno novità. Anche il viceministro Edoardo Rixi, interpellato a margine di un convegno al Palazzo della Borsa, ha tagliato corto: “Il Consiglio è un’autorità indipendente, devono dirlo loro se c’è l’ok”.
Il parere dei tecnici del ministero, non vincolante ma di fatto necessario, sarà l’ultimo tassello per poter chiudere la conferenza dei servizi, riaperta per valutare la variante sulla nuova stazione di Sant’Agata. Per aggiudicare l’appalto ci sarà tempo fino a dicembre 2025, ma l’obiettivo resta avviare la gara prima delle elezioni: circostanza, quest’ultima, che metterebbe alle strette un’eventuale giunta di colore opposto, intenzionata – almeno sulla carta – a bloccare lo Skymetro.