“Sistema Sorrento”, il verbale: “In Comune tutti sapevano che Coppola prendeva tangenti”
- Postato il 10 luglio 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il “Sistema Sorrento” fatto di mazzette sistematiche sugli appalti era noto a tutti in Municipio. E la fedeltà di alcuni dirigenti e funzionari comunali ai propositi criminali del sindaco Massimo Coppola, detenuto a Poggioreale dal 20 maggio dopo un arresto in flagranza di mazzetta, era assoluta.
È ciò che emerge dalle 18 pagine delle motivazioni con cui la dodicesima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli – presidente Angela Paolelli, giudice estensore Marina Cimma – ha confermato gli arresti in carcere per Coppola e per il suo staffista Francesco Di Maio, rigettando i ricorsi avanzati dagli avvocati Gianni Pane, Johnny Pollio e Alessandro Orsi.
Secondo i giudici Coppola, nonostante si sia dimesso dalla carica, non può ottenere i domiciliari perché da casa potrebbe ancora reiterare i reati e inquinare le prove. Continuando a pretendere tangenti, anche dopo la perquisizione che scoprì 15mila euro occultati in un panettone, l’ormai ex sindaco avrebbe infatti dimostrato “straordinaria trasgressività e pervicacia criminale”, e i suoi “rapporti consolidati con il territorio” potrebbero consentirgli di gestire anche da casa “la fitta rete di corruttele intessute negli anni, anche magari servendosi di fiduciari disposti ad avvicinare gli imprenditori e condizionarne le dichiarazioni”.
“È evidente infatti – prosegue il collegio – che la vicenda del De Angelis (l’imprenditore di Prisma che ha mollato i 6.000 euro causa degli arresti durante una cena in un ristorante in collina, ndr) non è un caso isolato ma rappresenta semplicemente la punta dell’iceberg di un diffuso malcostume che nel corso degli anni ha caratterizzato l’intero apparato comunale”.
I magistrati fanno qui riferimento a un verbale inedito, che ilfattoquotidiano.it può rivelare. Si tratta delle dichiarazioni rese ai pm di Torre Annunziata da Michele De Angelis il 3 giugno, due settimane dopo gli arresti: “Dal 2023 posso dire con assoluta certezza che tutti in Comune, compreso (…), fossero a conoscenza che le aggiudicazioni pilotate dal sindaco non erano gratuite ma sempre dietro corrispettivo. Ribadisco che (…) era consapevole che l’appalto su ordine del sindaco avrei dovuto vincerlo io”. Tra parentesi De Angelis pronuncia il cognome della dirigente ritenuta persona di assoluta fiducia del sindaco: è tra i 27 indagati del “Sistema Sorrento”.
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