Siria, raid di Israele vicino al palazzo presidenziale di Damasco. Netanyahu: “Il regime non tocchi la comunità drusa”

  • Postato il 2 maggio 2025
  • Mondo
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

La Israeli Air Force ha bombardato la zona nei pressi del palazzo presidenziale di Damasco, capitale della Siria, nelle prime ore di oggi, dopo aver intimato alle autorità siriane di non marciare verso villaggi abitati da appartenenti alla minoranza drusa nel Sud del Paese. L’esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato che i caccia hanno preso di mira un’area adiacente al Palazzo del presidente Hussein al-Sharaa a Damasco. Secondo i media siriani filo-governativi, il raid ha colpito l’area nei pressi del Palazzo del Popolo, su una collina che domina la città. “Questo è un messaggio chiaro al regime siriano. Non permetteremo alle truppe siriane di spostarsi a sud di Damasco o di rappresentare una minaccia per la comunità drusa”, si legge in una dichiarazione ufficiale del primo ministro Benjamin Netanyahu e del ministro della Difesa Israel Katz.

Al-Sharaa “quando si sveglierà e vedrà i risultati dell’attacco dei caccia dell’aeronautica militare israeliana, capirà che Israele è determinato a impedire che venga fatto del male ai drusi in Siria”, ha aggiunto Katz, spiegando che è dovere delle autorità siriane “proteggere i drusi nella periferia di Damasco dagli attacchi dei rivoltosi jihadisti e consentire alle centinaia di migliaia di drusi di Sweida e Jabal al-Druze di difendersi”. La mossa arriva dopo che centinaia di membri della comunità drusa nel nord di Israele hanno manifestato e bloccato strade chiedendo l’intervento israeliano in Siria dove nei giorni scorsi decine di persone sarebbero rimaste uccisi in scontri nelle aree a maggioranza drusa a sud di Damasco.

Nella notte tra mercoledì e giovedì gruppi di miliziani sunniti vicini al nuovo governo dell’ex leader qaidista al Sharaa (Jolani), autoproclamatosi presidente siriano dopo la fuga a Mosca di Bashar al Assad, hanno preso d’assalto alcuni posti di blocco dei miliziani drusi a Jaramana. L’attacco è avvenuto dopo che si era diffusa tramite social una registrazione audio, attribuita a un non meglio identificato “leader religioso druso” pronunciava quelle che sono state definite “blasfemie” contro Maometto, il profeta dell’Islam. Gli scontri sono durati per tutta la notte e, sporadici, anche in mattinata, prima dell’intervento delle forze di sicurezza. Sul terreno sono rimasti senza vita 7 miliziani drusi e altrettanti filo-governativi. Il ministero degli interni di Damasco si è affrettato a smentire ogni coinvolgimento dei suoi uomini nell’assalto. Incidenti simili erano scoppiati a Jaramana già alla fine di febbraio. E Israele, che occupa territori del sud-ovest siriano, si era allora detta pronta a “proteggere i drusi” siriani, con i quali i vertici militari di Tel Aviv hanno stretto accordi quando, dopo la caduta del regime di Bashar al Assad, hanno costruito insediamenti militari sul versante siriano del monte Hermon, sulle alture del Golan.

I drusi, diffusi tra Siria, Libano e Israele in comunità tradizionalmente molto chiuse, sono una costola dello sciismo che nel corso dei secoli ha assorbito elementi anche da altre fedi, tanto che per molti esponenti dell’ortodossia sunnita i drusi sono “apostati”. E Jaramana, da decenni luogo di rifugio di varie comunità siriane e straniere, è un feudo dei drusi siriani, collegati con le leadership della regione sud-occidentale di Suwayda, con quelle del Monte Libano e con quelle della Galilea israeliana.

L'articolo Siria, raid di Israele vicino al palazzo presidenziale di Damasco. Netanyahu: “Il regime non tocchi la comunità drusa” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti