Sinner unico: piega Alcaraz in due set e si dimostra numero uno

  • Postato il 16 novembre 2025
  • Di Panorama
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Non importa se il ranking dice che Alcaraz è il numero uno e Sinner il numero due: stasera Jannik ha dimostrato di essere il numero uno del mondo, almeno su superficie indoor. Un trionfo epocale, perché arriva contro il rivale dei rivali, Carlos Alcaraz, dopo una stagione che ha visto i due fenomeni dominare il tennis mondiale. L’Italia del tennis si gode un momento storico: non avevamo mai avuto un giocatore capace di vincere quattro Slam, un campione delle Finals due volte consecutivamente, un numero uno del mondo. Ora invece abbiamo Sinner.

La finale, la sesta sfida stagionale tra i due dopo il 2-1 a favore di Alcaraz negli Slam e il bilancio complessivo nettamente favorevole allo spagnolo (10-5), ha mantenuto le aspettative. Un duello di altissima qualità che si chiude 7-6, 7-5 in 2 ore e 14 minuti. Jannik trionfa senza perdere un set nell’intero torneo e concedendo un solo break in cinque partite. In più sale a 31 vittorie consecutive indoor: non perde in queste condizioni dal 2023, sempre al Pala Alpitour, contro Novak Djokovic.

La partita

Il match è molto equilibrato sin dal primo game. Sul 2-2 arriva il primo brivido per Sinner, che da 30-0 sbaglia due dritti e commette un doppio fallo. Un malore in tribuna interrompe il gioco per una decina di minuti. Al rientro, Jannik è freddissimo, infila una volée e un ace ed evita il break. Nel primo set, Jannik serve alla grande nei momenti chiave. Sul 5-4 a favore di Alcaraz, lo spagnolo si prende un medical time-out per farsi massaggiare la coscia destra e poco dopo costruisce un set point con drop shot e attacco a rete. Qui arriva il capolavoro dell’azzurro: una seconda a 187 km/h annulla la palla set, poi servizio-dritto e prima vincente. Al tie-break l’altoatesino è perfetto e chiude 7-4 (è il 16° tie-break vinto su 19 nel 2025).

Alcaraz si riprende immediatamente e parte molto forte nel secondo: break e 3-1, complice un basso rendimento al servizio di Sinner. I fantasmi dello Us Open sembrano riaffacciarsi — anche lì Jannik era crollato dopo un calo alla battuta, con meno del 50% di prime — ma stavolta la storia cambia. Sul 3-2 Sinner costruisce la sua prima palla break dell’incontro e la trasforma con una smorzata chirurgica. Pericolo di controbreak scampato anche nel turno successivo, quando Carlos sbaglia l’attacco di dritto. Insomma, la partita torna in equilibrio. Sul 6-5 arriva la volata finale: un rovescio lungolinea che cancella il possibile 6-6, poi un passante sublime e il match point. Ed ecco che, in uno cambio durissimo, lo spagnolo esce dalla diagonale sbagliando di rovescio. E sul cielo di Torino sventola così nuovamente la bandiera tricolore.

Sconfiggere Alcaraz era fondamentale per Sinner, soprattutto dal punto di vista mentale. Avendo perso sei degli ultimi sette incontri, l’ennesima sconfitta avrebbe potuto creare un blocco a Jannik, come era stato per Roger Federer quando affrontava Rafael Nadal. E invece, nessuna bestia nera. Solo un grande rivale, un campionissimo, ma battibile. Unica pecca la bassa percentuale di prime palle, senza la quale probabilmente il parziale sarebbe stato più severo per Carlos Alcaraz. Ma non è il momento di fare le pulci, la prestazione è stata magistrale e la vittoria più che meritata.

La solitudine dei numeri uno

Il bello di questa rivalità è anche la loro amicizia, come ha dimostrato l’intervista rilasciata alla Cnn e come dimostrano le parole post-partita di Alcaraz questa sera: «Sono contento del livello che ho avuto, ho giocato contro Sinner che non perde da due anni a livello indoor. Ha meritato con il suo team, ogni volta che perde una partita torna più forte. È stato un grande anno, ora è il momento di riposarti, anche io dovrei». Anche la risposta di Jannik mostra la stima e il feeling con l’avversario:«Hai giocato una stagione incredibile, congratulazioni a te e al team. Hai ottenuto grandi trofei, grandi vittorie e poi anche il numero uno al mondo, che hai meritato. Complimenti per il livello che hai raggiunto, ci rivedremo l’anno prossimo per altre battaglie insieme. Adesso riposati anche tu»

C’è un romanzo il cui titolo sembrerebbe spiegare come si possa sentire un numero uno del tennis. Ed è il bestseller di Paolo Giordano «La solitudine dei numeri primi». Solo che in questo caso né Sinner né Alcaraz sono soli, perché si contendono l’Olimpo del tennis alternandosi come in una staffetta. Una volta vince uno, una volta l’altro, sono sempre loro due a sfidarsi alla fine. Si fanno compagnia da numeri uno (entrambi lo sono), e quindi non possono sentirsi soli.

Autore
Panorama

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