Sinner ko: ecco perché lo hanno distrutto in diretta

  • Postato il 20 febbraio 2025
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Per Jannik Sinner non sembra esserci pace: lo hanno totalmente distrutto in diretta, le dichiarazioni sono pesantissime

Neanche il patteggiamento ha avuto effetto. Se Sinner cercava un po’ di pace dicendo sì alla proposta di sospensione della Wada, dovrà rivedere i suoi propositi.

La squalifica di tre mesi accettata dal tennista italiano ha avuto l’effetto contrario: invece che silenziare il caso e le polemiche, le ha accese ancora di più. Molti colleghi ed ex colleghi hanno criticato duramente l’accordo tra Sinner e la Wada, parlando apertamente di favoritismo e mettendo in dubbio la bontà della decisione.

Una decisione presa dall’italiano per evitare che il caso si prolungasse ancora per mesi e anche per non correre il rischio di ricevere una squalifica di almeno un anno, come da richiesta della Wada. Dall’altro lato l’agenzia mondiale antidoping ha ammesso che la richiesta presentata al Tas di Losanna era eccessiva per la violazione commessa da Sinner, spiegando come le indagini condotte abbiano confermato la versione del tennista, accolta anche dall’Itia.

Questo però non basta e contro Sinner si è scagliato anche Novak Djokovic, reduce dall’eliminazione a Doha per mano di Berrettini.

Djokovic contro Sinner: “Ci sono favoritismi”

Una sorta di ‘vendetta’ italiana per quanto dichiarato dal serbo nei giorni immediatamente successivi alla squalifica di Sinner.

Sinner in conferenza stampa
Djokovic contro Sinner: “Ci sono favoritismi” (Screen Youtube Tennistic Productions) – Blitzquotidiano.it

Djokovic, infatti, si era schierato contro il 23enne altoatesino: “Sinner è stato sospeso per tre mesi a causa di errori e negligenze di membri del suo staff che ancora lavorano nel circuito: questo è qualcosa che io e molti altri tennisti riteniamo strana“.

Poi il serbo ha aggiunto: “Ho parlato con molti giocatori e la maggior parte non è contenta di come è andato il procedimento, ritiene che non sia stato giusto. Molti credono che ci siano stati favoritismi“. Un’accusa pesantissima che non si arresta qui perché Djokovic conclude: “Credo sia il momento di fare qualcosa perché in questo modo il sistema non funziona, è chiaro“.

Vere e proprie bordate quelle che l’ex numero 1 al mondo ha mandato a Sinner e alla Wada per come è stato gestito il caso clostebol. Un caso che è stato chiuso solo ‘legalmente’ ma che continua a tenere banco tra gli addetti ai lavori e a innescare polemiche su polemiche. Servirà del tempo per accettare tutto, magari già al ritorno in campo il campione di San Candido potrà far parlare soltanto il suo talento e zittire per sempre tutta questa vicenda.

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Blitz

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