Sinner insostenibile per Djokovic: il divario è ormai incolmabile. Adesso il tabù Alcaraz e il tabù Wimbledon

  • Postato il 11 luglio 2025
  • Tennis
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

Impressionante. Insostenibile. Sarà ancora una volta Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz, questa volta a Wimbledon, nel tempio del tennis. Il numero 1 del mondo raggiunge il grande rivale in finale, la prima della carriera ai Championships, la terza in questo 2025 (su tre Major stagionali), la quarta consecutiva e la quinta in assoluto. Anche Novak Djokovic non ha potuto fare niente, superato nettamente in semifinale con il punteggio di 6-3 6-3 6-4. L’azzurro andrà così alla caccia del quarto Slam e del 20esimo titolo. Il primo trionfo a Wimbledon. E mentre il primato nel ranking si rafforza ulteriormente, toccando quota 11.330 punti, l’altoatesino diventa il secondo italiano nella storia a raggiungere l’ultimo atto a Church Road, quattro anni dopo l’exploit di Matteo Berrettini. Sinner si è frapposto ancora una volta tra Nole e lo Slam numero 25. Ha spezzato l’obiettivo del serbo di agganciare Roger Federer sull’erba londinese, e forse in maniera definitiva.

La finale più desiderata e ambita si è quindi nuovamente concretizzata. Nemmeno un 24 volte campione Slam è riuscito a mettersi in mezzo a qualcosa che molti avevano dato come inevitabile alla vigilia. Sinner si è preso l’ultimo atto grazie a una prova incredibile, soprattutto per intensità di gioco e velocità di palla. Fondamentali che Sinner impone a tutti (Alcaraz escluso) e che Djokovic ha dimostrato di non sapere più reggere a questi livelli. Nemmeno l’erba (la superficie che più di ogni altra dovrebbe favorirlo in questa fase della carriera) ha potuto dare una mano al serbo. Non è servita la personalità, non è bastato l’incitamento del pubblico. Le speranze e le sensazioni positive della vigilia (in diversi avevano parlato di “Djokovic favorito”) si sono dovute scontrare con la realtà e una distanza fisica che non pare essere più colmabile. Almeno non negli Slam. Il numero 1 del mondo è stato perfetto, ha saputo aggredire la partita fin dai primissimi punti. Asfissiante in manovra, in continua pressione. Anche quando è andato sotto di un break nel terzo set, non c’è mai stata la sensazione che la partita potesse girare in maniera sfavorevole. Per certi aspetti, è sembrato di rivedere la semi del Roland Garros: Nole si prende gli applausi e le ovazioni, Sinner vince la partita.

“Non ci credo – commenta Sinner nell’immediato post-gara -, era il torneo che guardavo da giovane. Non mi sarei mai immaginato di giocare la finale, è incredibile. Ho servito davvero bene, mi sono sentito alla grande sul campo e mi sono mosso molto meglio”. “Credo che lui (Djokovic ndr) nel terzo set non stesse bene – prosegue -. Io ho cercato di rimanere calmo e di giocare al meglio, soprattutto nei momenti importanti. C’è l’ho fatta e sono molto contento della mia performance, e vedremo cosa succederà in finale”.

Insomma, le paure riguardanti il gomito destro sono definitivamente alle spalle, mentre davanti c’è la prospettiva di prendersi una rivincita speciale. La finale contro Alcaraz non è solo un nuovo appuntamento che si preannuncia memorabile, ma è anche l’occasione per cancellare il ricordo della finale del Roland Garros prendendosi qualcosa di più grande: il torneo per eccellenza del tennis. Ma la finale di Londra mette in gioco pure altro: la dissoluzione di un tabù secolare. Wimbledon infatti rappresenta il torneo più lontano dalla tradizione tennistica italiana, ancorata soprattutto alla terra rossa. A parte rarissime eccezioni (Berrettini come detto, oppure la semifinale di Nicola Pietrangeli nel 1960), gli italiani sono sempre apparsi come estranei all’erba londinese. Due cose in completa antitesi. E non è un caso che in Italia ci siano pochissimi campi in erba naturale. Non è solo un fatto economico, ma anche culturale. Quella di Sinner è quindi anche una sorta di missione pionieristica. Vincere Wimbledon per spingere il tennis italiano su un terreno che ha sempre vissuto con fastidio e che solo nelle ultime stagioni ha imparato ad apprezzare.

Primo set – Djokovic parte subito con ace e un turno a zero, ma è solo un attimo. Sinner impone un ritmo altissimo, il serbo non tiene, e sul 1-1 per Nole è già tempo di salvare due palle break. L’azzurro non si lascia sfuggire la chance, continua a spingere e costringe Djokovic a sotterrare il rovescio in rete. Break, 2-1 per il numero 1 del mondo. Un vantaggio immediato importante, che favorisce la gestione del match dell’altoatesino, mettendo invece pressione sul 24 volte campione Slam. Quest’ultimo fatica ancora sul 4-2 ma si salva senza concedere altre occasioni, mentre invece Sinner prosegue con il pilota automatico nel proprio turno di battuta. Sul 5-3 Sinner accelera ancora, sale 15-40 con due set-point, ma Nole ha uno scatto d’orgoglio e annulla. L’azzurro però non molla la presa; si crea un altro set-point e questa volta lo trasforma. Risposta profonda, centrale e violenta. Djokovic non controlla e la palla termina lunga. È 6-3.

Secondo set – L’andamento del primo parziale non subisce modifiche. Djokovic in affanno, Sinner insostenibile. L’unica cosa che tiene a galla il serbo sarebbe il servizio, ma anche questo non evita il nuovo break iniziale. Il numero 1 del mondo è totalmente in controllo e rompe ancora gli indugi, confermando il vantaggio poco dopo grazie anche a tre ace consecutivi: 3-0. Nole è in balia dell’avversario e non trova il modo di impensierlo. Si arriva così in un attimo sul 5-2, 0-30 per Sinner. La prima arriva in soccorso del serbo, ma sul 30-30 l’azzurro lascia partire un passante lungolinea in corsa impressionante. È set-point. Il servizio ridà fiato a Nole, spingendolo sul 5-3 dopo oltre 8 minuti di game. L’azzurro non trema nell’ultimo game e chiude con grande autorità. Decimo ace e altro 6-3.

Terzo set – L’inizio con una novità: il break di Djokovic. Improvviso, da 30-0. Una vera e propria scossa per il serbo, che si porta sul 3-0. È un mini passaggio a vuoto per l’azzurro. C’è infatti anche occasione di doppio break per Djokovic. Sinner annulla e poi torna quello dei primi due parziali. Il numero 1 del mondo prima recupera lo svantaggio alla prima occasione utile, poi d’inerzia allunga. Djokovic non regge più, anche a causa di un problema alla gamba. Da 3-0 Nole si passa in un istante a 5-3 Sinner e due match point. Ma non è ancora il momento di chiudere. Il serbo ha un ultimo scatto di personalità e annulla grazie al servizio. È solo un rallentamento di un esito inevitabile. Sinner infatti non concede regali, ha altri tre match point. Sul primo Nole trova una risposta aggressiva, ma sul secondo la prima ad aprirsi il campo è perfetta, il diritto facile e definitivo. È finale: 6-4.

L'articolo Sinner insostenibile per Djokovic: il divario è ormai incolmabile. Adesso il tabù Alcaraz e il tabù Wimbledon proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti