Sinner inedito, veste i panni del sindacalista e si scaglia contro gli slam: “I montepremi sono troppo bassi”

  • Postato il 28 ottobre 2025
  • Di Virgilio.it
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Un Sinner così ancora non si era mai visto: versione “sindacalista”, pronto a sostenere le ragioni dei tennisti di tutto il mondo contro quegli organizzatori che a detta dei giocatori “non offrono montepremi congrui ai ricavi che ottengono”. Jannik insomma ha deciso di allinearsi a molti suoi colleghi e cominciare a battere cassa: una voce autorevole per provare a smuovere le acque in un mondo, quello del tennis, dove le disparità a livello economico restano però abbastanza evidenti.

L’accusa agli slam: “Più benefit ai giocatori di fascia bassa”

Più che la conferenza della vigilia del debutto a Parigi-Nanterre, dove del tema non s’e avuta traccia, è stato il Guardian a riportare le affermazioni di Sinner su un argomento spesso tirato in ballo, ma ancora più spesso finito nel limbo.

“Il rifiuto da parte degli organizzatori degli slam di trattare i benefit legati ai giocatori di fascia più bassa è motivo di delusione. Abbiamo avuto delle buone conversazioni con i tornei dello slam al Roland Garros e a Wimbledon, e siamo rimasti delusi quando cine stato riferito che non possono dare seguito alle nostre proposte finché non saranno risolte altre questioni”.

La causa del sindacato di Djokovic all’origine dello strappo?

Probabile che il nodo del contendere sia legato alla causa che la PTPA (il sindacato di Djokovic) ha intentato nei confronti degli organizzatori dei principali tornei ATP per via del calendario ritenuto troppo fitto.

“Calendario e programmazione sono argomenti importanti, ma nulla impedisce agli slam di affrontare in questo momento i benefit per i giocatori, come pensioni e assistenza sanitaria. Parliamo dei tornei che generano la maggior parte dei ricavi del tennis, quindi chiediamo un contributo equo per sostenere tutti i giocatori e un montepremi che rifletta i guadagni di questi tornei. Da parte nostra la collaborazione è massima, ma chiediamo che possa esistere anche dall’altra parte”.

A Parigi per vincere, ma la numero 1 non è nei pensieri

Interpellato invece in conferenza stampa sui prossimi appuntamenti, Sinner ha spiegato di non credere alla possibilità di tornare numero 1 entro la fine dell’anno.

“Penso che non sia un’ipotesi realistica. Se ne riparlerà nel 2026, perché Alcaraz ha tanti punti da poter sfruttare e preferisco concentrarmi sui tornei senza guardare al ranking. Dicembre sarà un mese fondamentale per preparare al meglio i primi appuntamenti dell’anno, ma prima c’è Torino al quale tengo in modo particolare e dove spero di ripetere quanto fatto lo scorso anno”.

Ribadito il no alla Davis: Argomento chiuso, ho detto tutto quello che dovevo dire”.

“Stanco, ma punto forte su Torino. A Parigi un bel clima”

Sulle sue condizioni fisiche, Sinner ha ribadito di non vedere l’ora che arrivi il tempo del riposo: “Sto bene, ma sono anche un po’ stanco. La stagione è stata lunga e sfiancante: aver centrato 4 finali slam è stato un risultato incredibile, aver vinto a Wimbledon un’emozione unica.

Arrivo da Vienna dove onestamente ho speso tanto, di tempo per recuperare ne ho avuto poco, ora però voglio solo pensare all’esordio con Bergs e concentrarmi sugli ultimi appuntamenti della stagione. Poi penseremo al resto”.

A Parigi Nanterre si parte comunque per vincere: Dopo Cincinnati è il secondo torneo così strutturato ed è bello per questo sport: c’è un centrale più grande e anche gli altri campi sono molto grandi”.

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