Sinner, il caso doping: Jannik potrebbe essere salvato dal curling, la canadese Harris “perdonata” dal TAS
- Postato il 14 gennaio 2025
- Di Virgilio.it
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Jannik Sinner è in attesa di giocare la sua seconda partita agli Australian Open. Il tennista italiano in questo momento è esclusivamente concentrato sul suo impegno in campo a Melbourne ma ovviamente c’è il caso doping che continua a pesare come un macigno sul suo futuro.
L’udienza al Tas di Losanna
Il 16 e 17 aprile prossimi ci saranno le udienze al TAS di Losanna che decideranno il futuro di Jannik Sinner. L’appello presentato dalla Wada sul caso clostebol potrebbe mettere in pausa la carriera del numero 1 al mondo visto che la richiesta dell’agenzia mondiale antidoping è di 1 o 2 anni di squalifica. L’ITIA, l’organo indipendente che gestisce i casi di doping nel mondo del tennis, aveva invece stabilito che da parte del tennista italiano non ci fosse colpa o negligenza grave dopo che era risultato positivo al clostebol nel corso del torneo di Indian Wells.
Il caso della canadese Briane Harris
Ad accendere un barlume di speranza sulla decisione del TAS arriva il caso di una giocatrice di curling, la canadese Briane Harris. L’atleta era stata in un primo momento sospesa per 4 anni, è stata lei a presentare ricorso al TAS di Losanna e dopo 11 mesi la sua squalifica è stata sospesa. La sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport ha stabilito che la sua positività al Ligandrol, una sostanza usata per aumentare la carica di energia e la forza muscolare, era dovuta ai rapporti intimi con il marito.
La canadese è riuscita a dimostrare di non essere a conoscenza del fatto che suo marito utilizzare questa sostanza, né che il contatto intimo potesse rappresentare un rischio di contaminazione. La corte ha accettato la sua tesi sostenendo che la Harris ha usato tutte le precauzioni possibili per errare qualsiasi forma di contaminazione.
La speranza per Sinner
Ovviamente come dicono gli stessi atleti, ogni caso di doping ha la sua particolarità. E quello della giocatrice di curling, Briane Harris, ha dei punti di contatto con quello di Sinner ma anche molte differenze. Ma rappresenta comunque un precedente importante e una fonte di speranza in vista di quello che succederà ad aprile. Se il Tas ha infatti riconosciuto l’innocenza dalle accuse di negligenza di Harris, in quanto non a conoscenza delle sostanze assunte da suo marito né i rischi di contaminazione, l’assunzione di clostebol da parte del fisioterapista Giacomo Naldi non possono rappresentare una negligenza da parte di Jannik Sinner. Una piccola speranza a cui aggrapparsi per i prossimi mesi.