Sinner, i retroscena sugli AO in un vlog su Youtube: ma per l'ex giudice del TAS rischia grosso sul doping
- Postato il 31 gennaio 2025
- Di Virgilio.it
- 1 Visualizzazioni
Primattore in campo e…su Youtube. Jannik Sinner, oltre che scalare la vetta della classifica ATP e fare collezione di tornei prestigiosi, sta provando ad aumentare il suo seguito sui social. Già, proprio lui che per definizione è timido, riservato, così restio a mostrarsi e a esibire il suo privato, ha lanciato un vlog contenente retroscena, aneddoti e curiosità sulla sua ultima avventura agli Australian Open. Un Sinner decisamente inedito e imprevedibile, che è raccontato – o meglio, si racconta – da una prospettiva decisamente particolare. Sinner che continua a guardare con inquietudine al futuro: il processo al Tas sul caso Clostebol si avvicina e la previsione di un ex giudice non è per nulla rassicurante.
- Australian Open, il video di Sinner dopo il trionfo
- Jannik: l'hamburger, l'auto e i momenti di relax
- Sinner e il caso Clostebol: il monito dell'avvocato
Australian Open, il video di Sinner dopo il trionfo
Partiamo al vlog, diffuso attraverso il nuovo canale ufficiale di Sinner su Youtube. “Il successo è anche un modo per ringraziare tutti coloro che ti hanno aiutato a raggiungere questo obiettivo“, le parole del rosso di San Candido nell’incipit del video, registrato subito dopo la vittoria in finale su Zverev a Melbourne. “La cosa migliore è festeggiarlo in modo carino, con le persone a cui tengo davvero e che sono qui, e anche con te che stai dietro la telecamera”.
La voglia di rappresentare tutto il lavoro che c’è “dietro le quinte” è una delle motivazioni più forti alla base dell’iniziativa social di Jannik. “Incredibile che la gente veda solo quello che facciamo in campo, ma ciò che conta davvero è la vita al di fuori, dove si costruisce il futuro. Questi giorni sono rari, quelli in cui vinci un torneo. Non importa quanto importante. Ho vinto tre tornei dello Slam, ma alla fine sono solo tre giorni. Devi goderteli e non si tratta di qualcosa che si fa in una sola sera o notte. Bisogna goderne perché è raro”.
Jannik: l’hamburger, l’auto e i momenti di relax
Uno dei momenti più esilaranti del vlog è quello in cui Sinner racconta la sua passione per gli hamburger: “Il migliore in giro per il mondo? Onestamente quello in Australia è stato davvero bello. La mia parte preferita, quella in cui mangio l’hamburger”. E ancora: “Troviamo il supermercato, andiamo”. Esilarante pure il risveglio, la mattinata dopo il successo, con Jannik stanco, assonnato e pure restio a registrare.
Altre curiosità? I tanti incontri coi fan, le chiacchierate coi membri del suo team, gli allenamenti, i – rari – momenti di spensieratezza. E poi la guida di una piccola auto adibita al trasporto dei giocatori da parte dello stesso Sinner, in giro per il complesso sportivo di Melbourne. Jannik quasi in modalità Leclerc, assolutamente scatenato al volante, tra le risate e le battute goliardiche del suo staff.
Sinner e il caso Clostebol: il monito dell’avvocato
Dalle risate e dai giorni felici, alle paure e ai giorni dell’ansia. Il 16-17 aprile è previsto il processo al Tas sul caso Clostebol e l’avvocato Angelo Cascella, ex giudice proprio del Tas, ha rivelato a L’identità le sue impressioni sul processo. Già in passato il 59enne Cascella aveva messo in guardia sui rischi per Sinner: “La positività potrebbe portare a una squalifica perché i riscontri delle analisi sono oggettivi, dunque un risultato pacifico. L’atleta è responsabile del fatto che una sostanza dopante è stata trovata nel suo organismo”.
Le modiche quantità di sostanza proibita riscontrate in Sinner non sarebbero un’attenuante. “Sinner deve superare la negligenza contestatagli in quanto l’atleta è responsabile anche dell’operato dei propri collaboratori. Per questo la Wada, ricorrendo al Tas, chiede una squalifica da 1 a 2 anni. Il licenziamento di Naldi e Ferrara? Potrebbe non essere sufficiente perché il collegio dell’Itia era composto da medici mentre chi giudica dev’essere un esperto di legge. Intendiamoci, non auspico la squalifica del nostro campione, ma analizzo oggettivamente il caso”.
“Il fatto che la quantità dopante non abbia modificato la prestazione sportiva di Sinner non conta ai fini dell’eventuale squalifica“, sottolinea Cascella. “Se è vietato assumere lo steroide anabolizzante, e questo c’è nel corpo dell’atleta, è un riscontro oggettivo e potrebbe essere sanzionato”.