"Sinner ha fatto la stessa cosa in questi ultimi giorni": il retroscena su Jannik che fa sognare l'Italia

  • Postato il 3 gennaio 2025
  • Di Libero Quotidiano
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"Sinner ha fatto la stessa cosa in questi ultimi giorni": il retroscena su Jannik che fa sognare l'Italia

Esattamente dodici mesi fa, Jannik Sinner aveva fatto le stesse cose: ultimi giorni del 2023 allenamento al Country Club di Montecarlo, cenetta con amici, Capodanno a fare le valigie, 2 gennaio partenza per l'Australia. Mai avrebbe pensato, allora, di essere all'alba di un anno che gli ha relegato di tutto: emozioni, trionfi, due Slam, il numero 1 del ranking, momenti di estasi ma anche notti insonni per via di guai fisici (l'anca dolente e la tonsillite pre-Olimpiadi) e, soprattutto, per l'affaire-Clostebol che lo tormenta tuttora.

Alla fine di questa annata travolgente che l'ha fatto diventare personaggio dell'anno, il ragazzo di Sesto divenuto uomo ha rifatto esattamente le stesse cose, forse per scaramanzia: si è allenato con il coach Simone Vagnozzi e il preparatore atletico Mattei Panichi a Montecarlo, ha trascorso il 31 dicembre con amici ma senza Anna Kalinskaya, poi ha brindato al 2025 con due piloti delle Ferrari vincitrici della 24 Ore di Le Mans, Antonio Giovinazzi e Alessandro Pier Guidi, e con il ciclista Giulio Ciccone. È andato a casa sua con la trombetta della festa ancora in mano e ha dormito il sonno del giusto. Ieri si è svegliato e ha preparato il borsone Gucci visto che aveva un volo transcontinentale per l'Australia, destinazione Melbourne dove, dal 12 gennaio, difenderà il trono di vincitore degli Australian Open. «Gli allenamenti sono andati molto bene, prima a Dubai e poi a Montecarlo», ha detto. E questa è una minaccia neppure tanto velata ai colleghi che lo ammirano e ai nemici, Nick Kyrgios in testa.

RISCALDAMENTO
Prima del debutto ufficiale agli Open d'Australia, Jannik scalderà la racchetta in esibizione il 7 gennaio contro l'aussie Alexei Popyrin e il 10 contro Stefanos Tsitsipas. Tutto come un anno fa, quindi: niente ATP 250 di Brisbane dove Djokovic ha battuto 6-3, 6-3 Gael Monfils approdando ai quarti dove lo attende stamattina l'americano Reilly Opelka, giustiziere di Matteo Arnaldi per 7-6, 7-6. E niente 250 di Hong Kong che vede in campo Musetti, stamane nei quarti contro lo spagnolo Jaume Munar. Sin qui tutto ok. Peccato, però, che in questi giorni esaltanti per uno che è il miglior tennista del mondo, aleggi un incubo: quello che lo attende al Tas di Losanna a inizio marzo. Ovvero l'arbitrato al quale lo ha trascinato la Wada e che metterà la parola fine, si spera in senso positivo, alle accuse di doping stabilendo la contaminazione incolpevole dalla pomata Clostebol. Assolto già in prima istanza, Sinner si vede costretto a difendersi ancora davanti a un tribunale per una colpa che non ha: come vuole la consuetudine degli arbitrati Tas di Losanna decideranno tre giudici, uno scelto dall'accusa (la Wada), uno dall'imputato (Sinner) e uno dal Tas: Jannik ha già scelto il suo, si tratta di Jaffrey Benz, un abile uomo di legge americano che ha già difeso Simona Halep in un analogo caso di doping riducendo da 4 anni a 9 mesi la pena della rumena. Benz dovrà dimostrare che Jannik era senza colpe e che non ha avuto colpa e tantomeno dolo durante i massaggi effettuati dal fisioterapista Giacomo Naldi che gli hanno trasmesso tracce infinitesimali di Clostebol nel corpo.

 



La Wada, invece, mira alla condanna per una responsabilità di Sinner che non avrebbe controllato il suo staff: ha puntato invece su Ken Lalo, giudice israeliano con passaporto statunitense, un osso duro e un tipo che farà di tutto per arrivare a una condanna di Sinner, forse di mesi, si spera non di anni. Il Tas di Losanna sceglierà a breve il terzo giudice che, a quel punto, sull'eventuale 1-1 di giudizio fra Benz e Lalo, deciderà il ricorso. Nel frattempo, Jannik giocherà da numero 1, ma con questa ennesima spada sulla testa, gli Open d'Australia e i successivi tornei di Rotterdam, Doha e Indian Wells. Con un incubo ma anche un'idea meravigliosa in testa che, per sua ammissione è quella di impossessarsi di Wimbledon.

 

 

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Libero Quotidiano

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