Sinner glaciale: doma Zverev in due set e conquista la semifinale
- Postato il 12 novembre 2025
- Di Panorama
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Battere Zverev non era facile. Batterlo in due set era ancora più difficile. Eppure, missione compiuta per Jannik Sinner . L’azzurro conquista le semifinali delle ATP Finals di Torino con un turno d’anticipo, superando il tedesco con il punteggio di 6-4, 6-3 in poco più di un’ora e mezza. Una vittoria che conferma la forza mentale e tecnica del campione italiano, capace di mantenere calma e lucidità nei momenti di massima pressione.
Sinner ha ottenuto il pass per la semifinale da primo del girone, un risultato che certifica la sua continuità in un torneo che lo vede ancora una volta protagonista. Venerdì 14 novembre chiuderà il girone contro l’americano Ben Shelton, in un match che servirà soprattutto a consolidare fiducia e ritmo.
Dove Sinner è stato superiore
La partita ha evidenziato una differenza netta nella gestione dei punti importanti. Zverev ha confermato la solidità del servizio, ma il suo dritto si è rivelato ancora una volta il colpo meno affidabile, spesso falloso nei momenti decisivi. Sinner, al contrario, ha saputo leggere perfettamente la situazione: ha aspettato l’errore del tedesco e, quando ha potuto, ha spinto con il rovescio per aprirsi il campo e comandare lo scambio. E ha persino azzardato qualche smorzata vincente, al momento giusto.
Ogni volta che Zverev sembrava in grado di invertire l’inerzia, Sinner ha alzato la qualità del suo tennis, confermandosi freddo, lucido e capace di mantenere il controllo. È in questa gestione dei momenti cruciali che l’altoatesino ha fatto la differenza.
Il servizio fa la differenza
Se c’è un fondamentale che ha spostato l’equilibrio, è stato senza dubbio il servizio di Sinner. Nei momenti in cui Zverev ha avuto la chance di rientrare nel match – ben sette palle break annullate – l’azzurro ha risposto con prime potenti e precise.
Nonostante qualche difficoltà sulla seconda (7 su 20 punti vinti), Jannik ha compensato con un’efficacia straordinaria nei momenti di pressione, trasformando il servizio in un’arma difensiva e offensiva al tempo stesso. Un break per set è bastato ad archiviare la pratica e gestire con sicurezza ogni tentativo di rimonta.
E dire che Zverev è certamente (dopo Sinner e Alcaraz) candidato vincitore del torneo, ma ha un conto in sospeso con se stesso e con la storia: a ventotto anni, con due Finals già vinte (2018 e 2021), gli manca ancora quel maledetto Slam che darebbe un tocco diverso a una carriera brillante ma sempre da comprimario.
Avanti nel torneo, con fiducia e maturità
La prestazione contro Zverev è l’ennesima conferma della completa maturità di Sinner (se ancora ce ne fosse bisogno), ormai capace di controllare i ritmi e dominare anche avversari di altissimo livello. Con la semifinale già in tasca, Jannik potrà affrontare l’ultimo match del girone con serenità, consapevole che il suo tennis, oggi, è un ottimo tennis, all’altezza di un numero uno del mondo.
Nel post-partita, Sinner ha anche trovato anche tempo per citare l’amico e connazionale Lorenzo Musetti, protagonista di una vittoria eroica l’11 novembre contro l’australiano Alex De Minaur: «Non c’è stato (in questa partita) il livello di Lorenzo», scherza il numero uno del tennis italiano, rendendo omaggio all’impresa di Musetti e alle sue prodezze tecniche.
Il confronto a distanza (almeno per ora) tra Alcaraz e Sinner è senza dubbio il leit motiv di queste Finals. I due fenomeni si contendono non solo il titolo ma anche lo scettro di numero uno del mondo. Entrambi si sono dimostrati convincenti, e si profila (salvo imprevisti) l’ennesima finale che alimenterà la fiamma della rivalità più sentita del tennis contemporaneo.