Sinner, dalle vesciche ai crampi: i sette ritiri che hanno fermato Jannik, quanto pesano gli ultimi due
- Postato il 6 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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La resa di Sinner contro Griekspoor causa crampi è frutto anche del caldo torrido che sta tormentando tutti i tennisti al Masters 1000 di Shanghai. Jannik è stato costretto ad alzare bandiera bianca per la settima volta in carriera: dalle vesciche allo stop in Cina, tutti i motivi che hanno fermato il numero 2 del ranking e quanto influiscono gli ultimi due forfait.
- Sinner, in Cina il suo settimo ritiro
- Dalle vesciche ai crampi: gli infortuni di Jannik
- Cincinnati e Shanghai: quanto pesano gli ultimi ritiri
Sinner, in Cina il suo settimo ritiro
In totale sono sette i ritiri totalizzati da Sinner da quando la sua carriera ha spiccato il volo fino a raggiungere la vetta del ranking, poi soffiata dal rivale Alcaraz in seguito alla finale persa con lo spagnolo agli US Open. Jannik è stato una delle vittime che hanno mietuto il caldo torrido e l’umidità di Shanghai, al punto tale che, messo dai ko dai crampi durante il match con Tallon Griekspoor valevole per il terzo turno del Masters 1000 in Cina, ha avuto bisogno del sostegno della racchetta per lasciare il campo.
Incidenti di percorso che fanno parte della vita professionale di ogni sportivo, ma che comportano inevitabili ripercussioni. La Gazzetta dello Sport ricostruisce tutti gli acciacchi che hanno fermato l’altoatesino nel corso degli anni.
Dalle vesciche ai crampi: gli infortuni di Jannik
I primi problemi di Sinner sono legati alle vesciche al piede, che lo costrinsero al forfait in due occasioni: nel 2020 a Vienna contro Rublev dopo appena tre giochi e nel 2022 ai quarti dell’ATP Miami contro l’argentino Cerundolo dopo cinque game. Sempre nello stesso e ancora contro Rublev un nuovo infortunio, questa volta agli ottavi di finale del Roland Garros: niente vesciche, ma un problema al ginocchio. Il 2022 si è rivelato l’anno più complicato, perché una distorsione alla caviglia lo mise fuori gioco a Sofia nel corso dell’incontro con Rune.
Proprio il danese è uno di quelli che, oggi, punta il dito contro il Masters 1000 di Shanghai per le ‘condizioni infernali’ che stanno vivendo i tennisti. E veniamo al 2025, ai due ultimi pesanti ritiri. Lo scorso agosto, nella finale sul cemento di Cincinnati contro Alcaraz, è stato un virus influenzale a piegarlo dopo cinque game. In Cina è stato il turno dei crampi, ma va sottolineato che, dopo aver trionfato a Pechino, la sua forma fisica era stata condizionata da un virus intestinale.
Cincinnati e Shanghai: quanto pesano gli ultimi ritiri
L’operazione remuntada si è terribilmente complicata dopo il ritiro a Shanghai, dove si era presentato da campione in carica. Basterà dare uno sguardo alla prossima classifica che sarà pubblicata lunedì per capire quanto terreno ha perso l’azzurro dalla vetta: -950 dopo Shanghai, mentre Alcaraz, che ha rinunciato al torneo dopo essere arrivato ai quarti la scorsa stagione, lascerà solamente 200 punti.
Dunque, Carlitos si riconfermerà al primo posto con 11.340 punti, con Sinner a 10.000. Difficile se non impossibile mettere la freccia prima della fine del 2025: Six Kings Slam di Riad a parte (non fa classifica), l’asso di San Candido farà rientro all’ATP 500 di Vienna, anche se i punti pesanti saranno in palio al Masters 1000 di Parigi e alle Finals di Torino.