Sinner, dalle parole ai fatti: l’avvertimento ad Alcaraz diventa realtà a Pechino contro Cilic, ecco Jannik 2.0
- Postato il 25 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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“Cercherò di apportare alcuni cambiamenti, cercando di essere un po’ più imprevedibile”. Queste erano state le parole di Jannik Sinner subito dopo la finale persa nettamente allo US Open contro Carlos Alcaraz e poi ribadite nel concetto anche nella conferenza stampa alla vigilia dell’esordio all’ATP 500 di Pechino. Parole a cui l’azzurro ha dato subito seguito con i fatti, mostrando alcune novità nel proprio gioco già dal match contro Marin Cilic, vittima sacrificale di un Sinner vicino alla sua versione 2.0 che si spera possa permettergli di ribaltare la rivalità con Alcaraz che nelle ultime due stagioni era stata favorevole prevalente allo spagnolo, che a New York ha dimostrato un’evidente superiorità.
- Cambiare per essere più imprevedibile, il piano per battere Alcaraz
- Le novità viste contro Cilic
- Adesso la sfida con Atmane
Cambiare per essere più imprevedibile, il piano per battere Alcaraz
Persa la finale dello US Open, in conferenza stampa Sinner aveva fatto subito mea culpa – senza comunque togliere alcun merito ad Alcaraz – individuando gli aspetti che gli avevano impedito di tenere testa a Carlos e puntando il dito soprattutto sulla prevedibilità del proprio gioco, ammettendo quanto sia necessario uscire dalla propria zona di comfort per riuscire a battere lo spagnolo e ponendosi quindi l’obiettivo di apportare alcuni cambiamenti per provare a essere più imprevedibile.
Le novità viste contro Cilic
Obiettivo che poi Jannik ha ribadito anche in conferenza stampa alla viglia dell’esordio a Pechino con Cilic, contro cui ha messo subito in pratica le sue parole mostrando già i primi cambiamenti. Sin dall’inizio del match Sinner è in generale apparso ancora più aggressivo di quanto già non fosse, rispondendo quasi sempre con i piedi sulla linea di fondo in occasione delle seconde del croato e cercando la via della rete con maggiore rapidità sia in battuta con il serve&volley sia in risposta con delle sorte di chip&charge ma senza dover per forza colpire in back.
Oltre a queste caratteristiche che sono apparse più naturali, Sinner ha provato anche a variare i colpi nello scambiando alternando agli abituali rovesci in top spin anche quelli in back per rallentare il gioco e mandare magari fuori tempo l’avversario. Anche al servizio, che tanto lo ha fatto penare sul cemento nordamericano, Jannik ha mostrato alcune novità (oltre al serve&volley precedentemente citato), variando di più sia sulla prima che sulla seconda, alternando servizi esterni in kick o in slice a quelli flat, ottenendo anche percentuali estremamente incoraggianti (ben il 77% di prime in campo, numeri importanti, soprattutto se confrontato con quelli dello US Open dove non aveva mai superato il 60%).
Adesso la sfida con Atmane
Come già anticipato da Sinner qualche errore in più magari in qualche situazione c’è stato, le sensazioni dopo questo primo match però non possono che essere positive. Jannik è infatti riuscito in quello che appare il suo intento, ovvero essere ancora più aggressivo e imprevidibile per destabilizzare il proprio avversario, riuscendoci alla grande contro un giocatro come Cilic, abilissimo al servizio e capace di imprimere un ritmo soffocante da fondocampo.