Sinner batte Atmane e vola in finale a Cincinnati: la sfida sarà ancora con Alcaraz

  • Postato il 17 agosto 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Come al Roland Garros. Come a Wimbledon. Sempre e solo loro. Pure a Cincinnati la finale sarà Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz. Il Masters 1000 in Ohio si aggiunge ai tornei che hanno ospitato l’ultimo atto più desiderato. L’azzurro torna in finale superando la sorpresa francese Terence Atmane con il punteggio di 7-6 6-2. Lo spagnolo ha invece avuto la meglio di Alexander Zverev per 6-4 6-3. Nel giorno del suo compleanno Sinner si gode l’ottava finale della carriera a livello Masters 1000, la seconda consecutiva a Cincinnati. A 24 anni sono già 200 le partite vinte sul cemento, per una striscia consecutiva di 26 che dal 2000 a oggi sono stati in grado di fare solo Roger Federer, Novak Djokovic, Rafa Nadal e Andy Murray.

Quella del numero 1 del mondo non è stata però una passeggiata come poteva sembrare sulla carta. C’è voluto un po’ per prendere le misure all’avversario (soprattutto al servizio), senza però mai rischiare granché. Il mancino francese ha infatti dato pratica alle dichiarazioni della vigilia, presentandosi senza paure e senza niente da perdere. Idee chiare, personalità e voglia godersi un momento guadagnato a suon di scalpi eccellenti: Flavio Cobolli, Joao Fonseca, Taylor Fritz, Holger Rune. Ha provato a giocarsela fino a quando è arrivato l’inevitabile calo fisico e mentale. Insomma, è stato necessario un Sinner concentrato e solido, attento a non concedere la minima chance per poi sfruttare qualsiasi occasione utile. Come il doppio fallo con cui Atmane ha iniziato il suo tie-break. Il vero spartiacque del primo set e non solo. Da quel momento in avanti la partita del numero 1 del mondo è andata in discesa, con un controllo totale della situazione.

Ora la finale contro Alcaraz si presenta come una nuova opportunità per accorciare ancora nella Race, portandosi a circa -1.200 punti dalla vetta. È uno snodo importante per la prima posizione mondiale a fine anno, e un antipasto dello US Open che comincerà a breve.

Primo set – Atmane inizia come aveva promesso, senza timori reverenziali. Il francese lotta fin dal primo 15, dimostrando una grande personalità contro il numero 1 del mondo. Sinner ovviamente non è da meno, e il risultato è un equilibrio totale. I turni di servizio la fanno da padrona, con il punteggio che segue il flusso ordinario: 1-1, 2-2, 3-3, 4-4. Nessuno dei due conquista palle break, si scambia poco, i game sono rapidi. L’azzurro fatica a leggere i servizi mancini di Atmane, in particolare quando entra la prima palla. Il tie-break è così l’approdo scontato. La pressione sale, il margine d’errore s’assottiglia e il francese risente immediatamente del momento. Primo punto, doppio fallo, mini-break Sinner. Il set si decide qui. Sì, perché l’azzurro è bravo a contenere i tentativi di Atmane di rientrare, mantiene il vantaggio fino alla fine. Sul 6-4 Atmane non contiene la prima di servizio di Sinner e la sua risposta termina larga: 7-6 per il numero 1 del mondo.

Secondo set – La partita continua ad essere divertente, con Atmane che prova a tenere in piedi la battaglia, riuscendoci per quattro game. Sinner ormai ha preso le misure all’avversario, e poi il primo set ha spostato gli equilibri. Il break è solo questione di tempo e infatti arriva sul 2-1. Piccolo calo di Atmane e l’azzurro ne approfitta subito chiudendo un facile diritto da metà campo. Atmane prova comunque a rimanere vicino nel punteggio, ma sul 5-2 concede tre match point. Sul primo arriva l’ace ad annullare. Sul secondo Sinner sparacchia in rete un diritto dopo aver tentato un’estrema difesa. Sul terzo però la risposta dell’azzurro è profonda e centrale, Atmane è in ritardo con il diritto, e così la palla termina a metà rete. È il 6-2 che regala l’ennesima finale al numero 1 del mondo.

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Il Fatto Quotidiano

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