Sinner, addio a Panichi e Badio per un'intervista sgradita? La frase velenosa di Jannik e l'indizio nel post
- Postato il 27 giugno 2025
- Di Virgilio.it
- 5 Visualizzazioni

Ma perché Jannik Sinner s’è separato da Matteo Panichi e Ulises Badio proprio alla vigilia di Wimbledon? La domanda è nata spontanea tra i tifosi, gli appassionati e gli stessi addetti ai lavori dopo l’ufficialità della clamorosa – e improvvisa rottura – con preparatore e fisioterapista. E col passare delle ore sono emerse le prime, possibili risposte. Voci, pettegolezzi, indiscrezioni. E non solo. Indizi, frasi velenose, frasi che forse non andavano dette. Non in certi contesti. E ancora: i dubbi. Le domande, gli interrogativi e le perplessità su quella condizione fisica che non avrebbe assistito Sinner nel finale della maratona con Alcaraz al Roland Garros.
- Sinner, Panichi cacciato per un'intervista scomoda?
- Ad Halle solo Badio con Jannik: il post con l'indizio sull'addio
- La frase tagliente di Sinner al fisioterapista argentino
- I dubbi di Jannik sulla condizione fisica nella finale contro Alcaraz
Sinner, Panichi cacciato per un’intervista scomoda?
Un concentrato di ipotesi da cui è emerso prepotente un retroscena citato un po’ da tutti, dai grandi giornaloni alle tv di provincia: Sinner potrebbe aver dato il benservito a Panichi per un’intervista sgradita, per qualche rivelazione di troppo spifferata dietro le quinte, a microfoni spenti. Del resto, l’esuberante personalità dell’ex saltatore in lungo romano, tifoso romanista sfegatato, ex gestore dei muscoli di Novak Djokovic, è ben nota a tutto l’ambiente. Così come la sua indole individualista, la sua volontà di protagonismo. Panichi sarebbe stato il primo a essere allontanato da Sinner. Il divorzio da Badio sarebbe stato solo una conseguenza.
Ad Halle solo Badio con Jannik: il post con l’indizio sull’addio
Già, perché ad Halle il fisioterapista argentino, pure lui ex membro dello staff di Nole, c’era. Eccome se c’era. Mancava solo Panichi, per quella che sembrava un’assenza passeggera. E forse solo oggi assume un significato diverso e più chiaro il saluto in tedesco di Badio a fine torneo: “Grazie mille”. Un saluto, un commiato. Ma se il “licenziato” era Panichi, perché se n’è andato pure lui? Perché Matteo e Ulises compongono una squadra nella squadra, un duo che dà il massimo in tandem. Imprescindibili e complementari. Un po’ come Dalibor Sirola e Claudio Zimaglia, che facevano parte dello staff di Riccardo Piatti, come fa notare con acume Gaia Piccardi del Corriere della Sera.
[iol_placeholder type="social_instagram" id="DLHhJSgtDYQ" max_width="540px"/]La frase tagliente di Sinner al fisioterapista argentino
Un significato diverso lo assume, adesso, pure una frase rivolta da Sinner a Badio nel momento del pegno fatto pagare al professionista argentina dopo una scommessa persa. Sembrava una frase scherzosa, probabilmente invece era intrisa di veleno. Una frase rivolta da Jannik a Ulises dopo avergli per giunta tirato una pallata addosso: “Ora è il tuo turno di ingoiare un po’ di m…”. Un dettaglio che rafforza l’ipotesi del prezzo altissimo pagato da qualcuno (Panichi, piuttosto che Badio) per delle confessioni che sarebbe stato meglio tenersi per sé. Del resto, è notoria la smania di controllo di Sinner su tutti i membri del suo staff. In qualche caso, addirittura sulle partner.
I dubbi di Jannik sulla condizione fisica nella finale contro Alcaraz
Ma può bastare un’intervista “audace” a spiegare l’allontanamento di Panichi (e, conseguentemente, di Badio)? E perché la separazione sarebbe arrivata, poi, solo a ridosso di Wimbledon? Ci deve essere stato dell’altro. Molto probabilmente, i dubbi che hanno assalito Jannik dopo la finale persa con Alcaraz a Parigi. Quella seguita da crisi di pianto e lunghe ore di insonnia e approfondita riflessione. Per Sinner il crollo dopo i primi due set, ma soprattutto nel finale del quinto, con quel super tie-break perso 10-2, sarebbe probabilmente imputabile a qualche errore in fase di preparazione. E se a un campione del suo calibro cominciano a venire i dubbi, in genere le risposte sono sempre le stesse.