Sinistra, l'odio "fisiologico" che Elly Schlein non vede

  • Postato il 16 settembre 2025
  • Politica
  • Di Libero Quotidiano
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Sinistra, l'odio "fisiologico" che Elly Schlein non vede

Dice Michele Serra che Giorgia Meloni non deve inventarsi una sinistra che incita all’odio e rallegrarsi del «livello fisiologico dell’odio politico nel nostro Paese». Bisogna allora rinfrescare la memoria agli smemorati. Fin dalla vittoria di Giorgia Meloni al voto politico del settembre 2022 il plotone antimeloniano si mette in moto sparando proiettili verbali. Cominciando dalla filosofa Rosi Braidotti. Meloni per lei fa propaganda scatenando la sua faccia «rabbiosa e cattiva», è autoritaria, prepotente, sostenitrice del patriarcato. Usa come Putin toni misogini e omofobi. Insomma è una che fa paura.

La premier si è insediata da poche settimane, siamo nel novembre del 2022 e uno dei campioni dell’antimelonismo, Massimo Giannini, fa il suo affondo: lo sbarco di donne e bambini dalla Humanity 1 a Catania è uno sbarco «selettivo» che ricorda i treni che portavano gli ebrei nei lager. L’evocazione del fascismo non ha funzionato? Si prova col nazismo. Giannini si accoda a Luciano Canfora che afferma che Meloni è nazista nell’anima (si becca una querela, poi ritirata) e dà il via alla revanche antifascista per le elezioni perse con il libro “Il fascismo non è mai morto”. Più raffinata Chiara Valerio che ammonisce: «Chi evoca padre e madre evoca il fascismo del sangue». Poi c’è Tomaso Montanari che difende la tesi di Canfora: «È dimostrabile con i testi che molte affermazioni di esponenti di questo governo sono le stesse che usava Hitler...». A quello di Canfora seguiranno altri pamphlet molto poco scientifici: “Il ritorno della bestia” di Paolo Berizzi e “Nero indelebile” di Mirella Serri che conquista subito punti nei talk show anti-destra.

Il vignettista Makkox invece va a scuola da Corrado Augias e spiega che Meloni vince perché l’ignoranza è concime per la destra. Lo sciopero della fame contro il 41bis dell’anarchico Cospito mobilita le esaltate legioni studentesche. A Bologna viene appeso a testa in giù un manichino con le sembianze della premier. Si bruciano le foto di Meloni e Valditara. Riecheggiano truci slogan degli anni Settanta: «Le sedi dei fascisti si chiudono col fuoco...» ecc. ecc. Più tardi ci si metteranno anche docenti hater, augurando la morte alla figlia della Meloni.

 

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IL LACRIMOMETRO
Ma è sulla tragedia di Cutro che la sinistra si scatena. Sul proscenio s’avanzano i peluche lanciati contro le auto ministeriali. Selvaggia Lucarelli detta la linea: la “cattiva” piange per i peluche di Bucha e per quelli di Cutro? E tutti lì, col lacrimometro, a misurare quanto sia cattiva la “cattiva”. Quindi a Lucia Annunziata viene in mente un’altra bella trovata: sul sonno della premier incombono i fantasmi di Cutro. L’attacco a Meloni si fa macabro. E il politologo Piero Ignazi è velenoso: «Non vi sarà per caso – scrive – una relazione tra il mancato soccorso ai poveretti affogati e quanto lei ha detto mille e una volta, e cioè che l’immigrazione va fermata a ogni costo?». Con Andrea Scanzi, per il quale Meloni è una sciagura, siamo nel sottobosco dell’antimelonismo. Dove troviamo Ginevra Bompiani, per la quale Meloni è una «ridicola buffona» e Rula Jebreal che evoca il padre di Giorgia «narcotrafficante». 

Troviamo anche Laura Boldrini perla quale Fratelli d’Italia ignora le sorelle e dunque è maschilista. A tutti fornisce materiale Pierluigi Bersani che si sforza ad ogni comparsata in tv di dimostrare che Meloni è fuori dalla Costituzione. Un capitolo a parte merita lo scrittore Antonio Scurati che mescola antifascismo propagandistico e antimelonismo da comizio per vestire i panni del martire. Prende a modello Saviano che si dichiara da subito vittima dello «squadrismo fratellista». Negli ultimi mesi sfruttando la tragedia di Gaza al circo si sono uniti i 5Stelle. Il copione è sempre lo stesso: Meloni sarebbe complice del genocidio del popolo palestinese. Meloni ha le mani sporche di sangue. Siamo proprio certi che il livello dell’odio politico sia fisiologico? Siamo proprio sicuri che a sinistra non vi siano fomentatori o è solo Elly Schlein a non vederli?

 

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Libero Quotidiano

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