Silvia Salis al corteo dell’8 marzo: “Investire su welfare e servizi per una vera parità di genere”
- Postato il 8 marzo 2025
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- Di Genova24
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Genova. “È chiaro che siano stati fatti nei decenni, dei passi avanti, ma questo non è sufficiente.In Italia non c’è una vera parità di genere. Come donne, abbiamo meno opportunità lavorative, non c’è parità salariale e facciamo più fatica a costruire una carriera, trovandoci tutte davanti al bivio: figli o lavoro? I dati lo dicono chiaramente: siamo agli ultimi posti in Europa per occupazione femminile e tra i primi per famiglie in cui lavora solo l’uomo. In troppi casi il lavoro femminile è precario, frustrante, demotivante, part-time involontario, sottopagato”. Lo ha detto la candidata sindaca del centro sinistra Silvia Salis, che questa mattina ha partecipato al corteo transfemminista di Non Una Di Meno.
“A Genova la situazione non è diversa. Il tasso di occupazione femminile è ben più basso di quello maschile e le donne rappresentano la maggioranza di chi è disponibile a lavorare ma non trova un impiego. Non è un caso che tante giovani decidano di andarsene. Se il lavoro femminile resta un percorso a ostacoli, se una donna è costretta a scegliere tra figli e carriera, se l’accesso a servizi essenziali come gli asili è difficile o costoso, significa che la città non sta funzionando per tutte” aggiunge.
E anche nella politica la situazione non cambia: “Le donne faticano ad arrivare ai vertici. In Italia le sindache sono meno del 15% del totale, e ancora troppo spesso una candidatura femminile viene vista come un’eccezione. Non può più essere così. Genova ha bisogno di investire nelle donne, perché una città che garantisce a tutte le stesse opportunità è una città più giusta, più forte, più felice. Non si tratta di enunciare principi astratti, ma di mettere in campo misure reali: asili nido accessibili, sostegno all’imprenditoria femminile, percorsi formativi che aprano le porte ai settori emergenti, parità salariale reale“.
” Personalmente – conclude mentre tiene in braccio il piccolo Eugenio – mi ritengo una persona estremamente fortunata perché sono riuscita a conciliare l’aspetto professionale e l’aspetto familiare e quando sarà sindaca voglio e devo rendere la vita più semplice alle donne che sono nella mia stessa condizione. E anche agli uomini perché ricordiamoci che in una famiglia dove entrambi lavorano e la cura è divisa vivono meglio tutti. E credo che il percorso di una donna che punta a un ruolo importante come quello della sindaca è utile solo se poi quando arriva lì non si dimentica della fatica che stanno facendo le altre“.