Silvestri (M5s): “Alleanza nazionale coi centristi? Calenda è instabile, va capito con l’oroscopo. Renzi è intelligente ma inaffidabile”
- Postato il 14 ottobre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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All’indomani delle elezioni regionali in Toscana, che hanno confermato la vittoria del centrosinistra, il M5s si ferma al 4,3%. Un risultato che il deputato pentastellato Francesco Silvestri commenta ai microfoni di Radio Radicale, analizzando sia la performance del Movimento, sia il ruolo della nuova formazione Casa Riformista, promossa da Italia Viva e dalle altre sigle del fronte centrista e riformista.
“Ci sono più fattori – spiega Silvestri – la Toscana è una terra particolare, dove Renzi è ancora forte. Si è sviluppata una lista alternativa di persone che hanno una sensibilità, per certi versi, molto simile a quella di parte del Movimento 5 Stelle. Ma lì c’è stata un’organizzazione di fatto che ha sottratto voti che, in una votazione nazionale, potrebbero riconfluire nel Movimento”.
Secondo il deputato, il M5s resta penalizzato da un tipo di politica basata sulle preferenze e sulle reti personali. “Basta vedere le preferenze dei nostri candidati e degli altri candidati – osserva – il M5s, da quando è nato, soffre un modo di fare politica di prossimità che non si basa sul prendere migliaia di voti di preferenza”.
Alla domanda se il voto M5S possa essere considerato “clientelare”, Silvestri respinge nettamente l’idea: “No, non lo è. La nostra organizzazione territoriale non è fatta per questo. Noi abbiamo dei collettivi, dei gruppi che lavorano molto in sinergia, ma non per far sì che una, due, tre persone prendano migliaia di voti. Quelle sono le classiche cose che fanno i partiti: i centri anziani, le piazze, i mercati, le promesse. Da noi non funziona così”.
Silvestri aggiunge che la dinamica territoriale del Movimento è destinata a restare questa: “Secondo me anche le prossime regionali, e quelle dopo ancora, saranno così, come lo sono state dal 2013”.
Sul fronte politico nazionale, il giornalista Lanfranco Palazzolo gli chiede se l’alleanza tra il centrosinistra e i centristi toscani ossa diventare un modello da replicare.
Silvestri evita toni assoluti ma non risparmia critiche: “Ho imparato che in questo lavoro le parole ‘sempre’ e ‘mai’ sono fuori luogo. Ma è difficile lavorare con chi ha instabilità psicologica e politica come Calenda: va capito sempre come gira l’oroscopo, lunedì, martedì o giovedì. È una persona che passa il tempo a insultare gli altri per sentirsi migliore: questo è un comportamento adolescenziale, che non può funzionare quando si governa”.
Diverso, secondo Silvestri, il caso di Matteo Renzi: “Renzi è un animale politico completamente diverso da Calenda: è molto più furbo e molto più intelligente. Ora tutto ciò che fa il Pd, Renzi lo sposa, perché ha bisogno, in maniera camaleontica, di rientrare tramite l’alleanza progressista”.
Ma per il deputato M5S il nodo resta l’affidabilità dell’ex presidente del Consiglio: “Nel corso della sua carriera politica parlamentare Renzi ha dimostrato che qualsiasi cosa dica, il punto non è essere d’accordo o in disaccordo con lui. Il problema è che, anche se sei d’accordo, poi ti tradisce in qualche modo. Gli riconosco una grande oratoria e un’intelligenza politica molto alta, ma ha un’inaffidabilità di contenuti”.
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