Sigarette, e-cig e cellule immunitarie

  • Postato il 30 gennaio 2025
  • Di Focus.it
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Alcuni composti chimici presenti nelle sigarette e nelle e-cig alterano la funzionalità di un tipo di cellule immunitaria polmonare, rendendo i fumatori più suscettibili alle infezioni respiratorie e peggiorando le malattie infiammatorie croniche delle vie aeree. Uno studio australiano pubblicato sul Journal of Experimental Medicine (JEM) chiarisce il meccanismo attraverso il quale il fumo indebolisce le difese immunitarie polmonari, peggiorando i sintomi della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), una malattia respiratoria caratterizzata da un'infiammazione polmonare cronica e dall'ostruzione progressiva delle vie aeree, che colpisce in particolar modo chi ha fatto, o fa uso di sigarette.. Vulnerabili a virus e batteri. Chi fuma, o inala fumo passivo o di terza mano (quello che si attacca a tende e vestiti) è in genere più incline a sviluppare infezioni respiratorie. Il fumo inoltre peggiora i processi infiammatori tipici della BPCO, di recente diventata - anche a causa dell'inquinamento atmosferico - la terza principale causa di morte al mondo. Chi è affetto da BPCO è inoltre più a rischio di ammalarsi di influenza, evento che può riacutizzare i processi infiammatori della BPCO stessa. Finora però, i meccanismi alla base di questa alterata risposta immunitaria non erano ben compresi.. Un freno alle difese. Un team di ricercatori coordinato da Wael Awad, del Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare del Monash University's Biomedicine Discovery Institute (Australia), ha scoperto che diversi composti chimici, tra gli oltre 20.000 presenti nelle sigarette, possono influenzare l'attività di una popolazione di cellule immunitarie presenti nei polmoni e in altri tessuti, una famiglia di linfociti T chiamata MAIT (mucosal-associated invariant T). Queste cellule aiutano a combattere le infezioni batteriche o virali, e promuovono i processi infiammatori e la riparazione dei tessuti in risposta a un'infezione.. Difese meno sensibili. A far "scattare" le cellule MAIT è una proteina chiamata MR1, che riconosce i segnali chimici prodotti dai patogeni e li presenta sulla superficie delle cellule infette, così da richiamare le MAIT e scatenare una risposta immunitaria. Alcuni composti delle sigarette (inclusi i derivati della benzaldeide, ingrediente contenuto nei liquidi fruttati delle e-cig), legandosi alla proteina MR1, bloccano l'attivazione delle cellule MAIT in risposta ai segnali chimici prodotti dai batteri. E i topi esposti a lungo a fumo di sigarette sono più inclini a sviluppare i sintomi di una malattia polmonare simile alla BPCO nonché meno capaci di combattere infezioni come l'influenza.. La ricerca di nuovi farmaci. Di contro «abbiamo scoperto che i topi privi di cellule MAIT erano protetti anche dalla BPCO indotta dal fumo di sigaretta, mostrando livelli ridotti di infiammazione polmonare e nessun deterioramento dei tessuti negli alveoli polmonari», aggiunge Philip M. Hansbro, esperto di malattie respiratorie del Centenary Institute and University of Technology Sydney. Comprendere meglio quali meccanismi cellulari mettano fuori gioco le cellule MAIT potrebbe rivelare nuove possibilità di cura per i pazienti affetti da malattie correlate al fumo..
Autore
Focus.it

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