Sicurezza nei Comuni, l’emergenza della Polizia locale

  • Postato il 25 agosto 2025
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Sicurezza nei Comuni, l’emergenza della Polizia locale

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TRA i massimi esperti di sicurezza urbana e Polizia locale in Calabria, il dottor Rosario Marano, comandante della Polizia locale della Provincia di Cosenza, è stato chiamato nel 2023 a far parte della Struttura di coordinamento regionale della Polizia locale. Il suo incarico ha l’obiettivo di garantire supporto tecnico-scientifico, promuovere l’uniformità operativa tra i corpi locali e rafforzare la collaborazione tra enti.

In Calabria si stima un fabbisogno teorico di oltre 3.700 agenti di Polizia locale, a fronte di soli 1.080 attivi. Quali sono le cause principali di questa forte discrepanza e quali strategie si propone per colmare il gap, soprattutto nei comuni più piccoli?

«Il tema della mancanza di copertura del fabbisogno di operatori di Polizia locale nella Regione Calabria, purtroppo, è una problematica abbastanza diffusa. La carenza d’organico spesso è determinata dalla difficoltà degli enti di programmare efficacemente un adeguato piano assunzionale vista la mancanza di congrue risorse. Tale situazione comporta di fatto un deficit nello svolgimento dei vasti compiti attribuiti ai Corpi ed ai Servizi di Polizia locale. A mio avviso, il legislatore nazionale dovrebbe farsi carico in modo più incisivo nell’incentivare o eventualmente anche obbligare i piccoli comuni a consorziarsi tra loro al fine di raggiungere una dotazione organica adeguata, tale da poter svolgere i numerosi e diversi delicati compiti di Polizia locale».

Il rapporto segnala diversi comuni completamente privi di Polizia locale. Come vengono garantiti i servizi essenziali in questi centri e quali rischi concreti comporta l’assenza di presidi locali per la sicurezza urbana?

«In questi casi, negli enti privi di operatori, i servizi essenziali vengono svolti dalle altre forze di polizia presenti sul territorio».

Rosario Marano

Dopo il 2021, alcune assunzioni sono state autorizzate da Cosfel fino al 2025. Secondo lei, quante di queste si tradurranno effettivamente in nuovi operatori e in quanto tempo potranno incidere realmente sul fabbisogno complessivo?

«Non solo sono state autorizzate da Cosfel nuove assunzioni, ma queste, per la Polizia locale, sono di fatto in deroga al blocco del turn-over. Il vero problema sono le disponibilità finanziarie a disposizione degli enti che, in molti casi, sono effettivamente insufficienti a coprire tali necessità. Auspico che a breve/medio termine venga rivolta maggiore attenzione alle iniziative assunzionali tese all’incremento degli organici di Polizia locale, e si possa così colmare il gap attualmente esistente».

Rispetto ad altre regioni italiane più virtuose, la Calabria presenta una carenza di opportunità formative per gli agenti. Quali programmi di formazione continua sono previsti o auspicabili per migliorare la qualità del servizio sul territorio?

«Dopo circa un trentennio anche la Regione Calabria si è dotata di un proprio regolamento che disciplina, tra altro, la formazione rivolta agli operatori di Polizia locale. Difatti, proprio nel corso dell’anno 2024, si è svolto il primo corso di formazione regionale della durata di circa sei mesi rivolto agli agenti al quale sono stati ammessi 213 operatori provenienti da 77 enti locali del territorio regionale».

In termini concreti, quali effetti immediati e quotidiani produce la carenza di Polizia locale sulla vita dei cittadini calabresi, sia in ambito urbano sia nei piccoli comuni?

«In generale, la carenza di operatori fa venir meno la possibilità di dare adeguate risposte alle istanze dei cittadini rispetto alle innumerevoli problematiche segnalate, nonché genera problemi legati alla viabilità ed alla disciplina della circolazione stradale in generale. In particolare per le grandi città, tale deficit di operatori contribuisce alla circostanza di non poter svolgere in modo efficace il controllo del territorio e di conseguenza le attività di prevenzione dei reati/illeciti. In definitiva, da parte dei cittadini, si assiste ad una riduzione della percezione di sicurezza nel suo complesso».

Guardando avanti, quali interventi ritiene prioritari a livello regionale e provinciale per rafforzare la Polizia locale in Calabria, ridurre la disparità tra comuni e garantire un servizio efficiente e costante?

«In ambito regionale il legislatore dovrebbe avere più coraggio mettendo in campo interventi prioritari con l’emanazione di una nuova norma che preveda sanzioni agli enti che non rispettino il Regolamento regionale di cui al Burc n. 102 del 17 maggio 2024. Esempio di mancato adeguamento è rappresentato dalla quotidiana nomina di comandante/responsabile della Polizia locale a figure estranee alla stessa quali, per esempio, l’ingegnere dell’Ufficio tecnico o il responsabile di Ragioneria o altro ancora. In ambito provinciale invece, il ritorno alla precedente impostazione amministrativa delle Province, con l’abrogazione della cosiddetta Legge “Del Rio”, ed il conseguente ripristino/incremento della dotazione organica della Polizia locale provinciale, rappresenterebbe un passaggio fondamentale per il conseguimento, da parte dei Comuni, di un maggiore e costante supporto».

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