Siamo rapidissimi a distinguere gli odori

  • Postato il 16 ottobre 2024
  • Di Focus.it
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Quando respiriamo, le sostanze odorose presenti nell'aria si legano ai recettori olfattivi che tappezzano il nostro naso e che mandano al cervello il segnale corrispondente. Il tutto avviene nell'arco di un singolo respiro, 3-5 secondi di immersione negli odori prima che quelli successivi subentrino, ripetendo il processo. Ecco perché l'olfatto è sempre stato considerato un senso lento, rispetto per esempio alla vista.. Sembra che anche questa ci siamo sbagliati. In base a uno studio pubblicato su Nature Human Behaviour, siamo in grado di distinguere, all'interno di un singolo respiro, finissime sfumature di odori diversi in rapida successione. In altre parole, il tempo necessario a naso e cervello umani per percepire e "risolvere" un odore è molto più breve di quanto si credesse. Il nostro senso dell'olfatto opera più velocemente del previsto, e siamo perciò sensibili a rapidi cambiamenti negli odori come lo siamo a quelli dei colori. . Uno dopo l'altro. Wen Zhou, dell'Istituto di Psicologia dell'Accademia Cinese delle Scienze, ha sviluppato con il suo team un dispositivo in grado di "consegnare" odori in un contesto sperimentale con una precisione di 18 millisecondi (all'incirca la durata di un frame su un normale schermo LCD da 60 Hz: gli Hertz sono l'unità di misura della frequenza di aggiornamento, e indicano quante volte al secondo il monitor aggiorna l'immagine). L'apparato è stato usato per presentare due odori in rapida successione a 229 persone, che hanno preso parte a 5 diversi esperimenti. I due stimoli (che qui chiameremo A e B) sono stati presentati in diversi ordini e a distanze temporali differenti uno dall'altro.. Riconoscimento rapido. I partecipanti hanno distinto i due stimoli quando la distanza tra loro è stata di almeno 60 millisecondi, un terzo del tempo che serve per sbattere gli occhi. Questo intervallo, dicono i ricercatori, è circa 10 volte più breve di quanto ritenuto in precedenza necessario per poter distinguere tra due odori presentati in un ordine e poi in quello inverso. L'abilità nel distinguere gli odori (che migliorava quando tra i due stimoli intercorreva un tempo più lungo) non è parsa legata al fatto di sapere quale dei due fosse stato esalato per prima: il meccanismo opera in una scala più veloce di quella necessaria a riconoscere razionalmente gli odori. I soggetti riuscivano perciò a distinguerli anche quando non erano in grado di capire quale odore fosse presente da più tempo. Questa capacità di discernimento non è neppure parsa influenzata dall'intensità degli odori, dal fatto che fossero più o meno piacevoli o pungenti, o dal totale delle molecole odorose diffuse.. Nasi raffinatissimi. La ricerca apre nuove prospettive circa lo studio dei tempi della percezione olfattiva: «Un'annusata non è una lunga esposizione a un ambiente chimico che fa una media delle variazioni temporali degli odori» conclude Zhou. «Piuttosto, essa può contare su una sensibilità temporale che fa il pari con quella della percezione dei colori»..
Autore
Focus.it

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